Economia & società

Coronavirus, il Codacons: “Necessarie correzioni al decreto sulla liquidità”

Chiesta al Governo la sospensione per tutte le rate dei finanziamenti, mediante un prolungamento della scadenza, senza costi aggiuntivi

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Il Decreto Legge che il Governo ha varato per garantire sostegno alla liquidità delle imprese, merita alcune immediate correzioni.
“Se è vero che nessuna valutazione sarà necessaria affinchè Sace SpA, la società di Cassa Depositi e Prestiti, eroghi le somme, tuttavia saranno le banche a fare una valutazione. Banche che, ovviamente, finiranno per guadagnarci, visto che, comunque, si tratta di un prestito.
Ben diverso sarebbe stato – si legge in un comunicato diffuso dall’Associazione – prevedere una quota importante del finanziamento a fondo perduto, in questo caso potremmo parlare di un efficace sostegno a chi ha visto crollare le proprie entrate ed ha dovuto abbassare la saracinesca. Tanto questi soldi verranno immediatamente re-immessi nel circuito economico. Per velocizzare l’erogazione – secondo il Codacons – si potrebbe saltare il passaggio Sace-Banche e visto che la volontà è, appunto, quella di essere celeri (e per determinate cifre non dev’esserci alcuna valutazione), erogare direttamente le somme a chi ne formula richiesta. Si impongono urgenti correzioni, atteso che, così come è concepito, non è un aiuto ma un semplice prestito (con interessi) che finisce per sostenere soltanto le banche. Inoltre questo prestito comparirà nel circuito come un normale finanziamento e quindi, potrà risultare d’ostacolo per accedere ad ulteriori finanziamenti.
L’appello al Governo. Nel contempo il Codacons sollecita il Governo a disporre una sospensione generalizzata per tutte le rate dei finanziamenti, mediante un prolungamento della scadenza, senza costi aggiuntivi, per garantire la necessaria tranquillità onde poter ripartire al termine di questa emergenza, senza doversi ritrovare strangolati dai ratei scaduti. Chiediamo, altresì, una sospensione per tutte le segnalazioni a sofferenza, per permettere di arginare questa emergenza economica. Altrimenti a breve saremo un popolo di segnalati. Non occorre precisare che una segnalazione in centrale rischi finisce per decretare la morte sociale di un individuo, atteso che gli impedisce qualsiasi accesso al sistema creditizio e lo consegna mani e piedi agli usurai.
Bisogna, infine, ridisegnare tutte le procedure concorsuali, alla luce di questo ciclone che ha colpito il pianeta – conclude la nota del Codacons – altrimenti i tribunali saranno letteralmente invasi da istanze di fallimento”.