Corigliano-Rossano, Osservatorio: “Si faccia chiarezza sul polo Covid-19”

Chiesti chiarimenti al sindaco Stasi e all’Asp: "Presenza di ambienti promiscui che rendono la struttura ospedaliera vulnerabile alla contrazione del virus"

MalattieInfettive

“3 morti, 39 contagi, 424 quarantene obbligatorie, è il bilancio che presenta la città di Corigliano-Rossano nell’ambito dell’emergenza Covid-19. Sono dati ufficiali che non tengono conto, tuttavia, degli invisibili. Sul punto la carenza di tamponi e la fitta tendenza di tanti di nascondere la contrazione del virus accentuano il pericolo di un dato ancora più marcato”. È quanto afferma in una nota l’Osservatorio permanente sulla gestione e gli effetti della fusione, chiedendo chiarimenti al sindaco Stasi e ai vertici dell’Asp di Cosenza circa la mancanza di protezioni individuali e la presenza di ambienti promiscui che rendono la struttura ospedaliera rossanese vulnerabile e sensibile alla contrazione del virus.

I pericoli della struttura. “Giungono segnali contrastanti – prosegue l’Osservatorio – circa l’attivazione di un Polo Covid all’interno del presidio ospedaliero ‘Nicola Giannettasio’ di Rossano, al cui interno continuano a essere trattati sospetti casi Covid nonostante tale stabilimento sia sprovvisto di un percorso dedicato adeguato. Le indicazioni del Ministero della Salute parlano chiaro: i pazienti sospetti Covid devono essere convogliati presso il Dipartimento di emergenza e di accettazione di II livello (presenti solo negli ospedali HUB), contrariamente a quanto si verifica a Rossano. Tesi riaffermata nel corso dell’ultimo Consiglio regionale dal Presidente della Giunta Jole Santelli e confermata dal Commissario Cotticelli”.

Grave rischio per i cittadini. L’Osservatorio evidenzia poi come “l’attuale stato di cose esponga a severi rischi sia il personale sanitario sia i cittadini, poiché i locali del presidio ospedaliero risultano altamente vulnerabili e sensibili alla contrazione del Covid-19. Ambienti promiscui e la mancanza dei dispositivi di protezione individuale determinano una situazione di totale insicurezza della struttura verso cui si ha l’obbligo e il dovere istituzionale di fornire delle risposte in segno di trasparenza nei confronti dei cittadini/contribuenti ciascuno dei quali legittimamente rivendica il sacrosanto diritto di conoscere la verità”.

L’appello alle istituzioni. Da qui l’appello “al Sindaco della Città Flavio Stasi, nella qualità di prima autorità sanitaria e di presidente della Conferenza dei sindaci, al presidente della Giunta regionale Jole Santelli, al Commissario straordinario Saverio Cotticelli, all’Assessore regionale Gianluca Gallo e al Consigliere regionale Giuseppe Graziano, ai parlamentari nazionali Francesco Sapia, Francesco Forciniti, Elisa Scutellà, e alla senatrice Silvana Abate, affinché, a vario titolo facciano chiarezza circa la realizzazione di un Polo Covid al ‘Nicola Giannettasio’ di Rossano con 4 posti letto (già esistenti) destinati all’intensiva e 10 di sub intensiva, seppure in violazione alle disposizioni emesse dalla direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute e all’orientamento espresso pubblicamente dalla stessa Presidente Santelli in sede di Consiglio regionale”.

Più informazioni