Buoni spesa, Movi@mento: “A Nicotera molte famiglie bisognose lasciate sole”

Il gruppo di opposizione lancia l'allarme: "Numero di domande incongruo rispetto alle effettive persone bisognose. Colpa della poca informazione del Comune"

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Diverse le famiglie bisognose che a Nicotera, nel Vibonese, sono state escluse dalla consegna dei buoni spesa. A lanciare l’allarme è il capo gruppo della compagine d’opposizione Movi@Vento, Antonio D’Agostino, che spiega: “I dati forniti ieri (7 aprile) dal responsabile dell’Area, Carmelo Ciampa, indicano in 200 le domande fin qui pervenute al suo ufficio per l’ottenimento dei buoni spesa. Tale dato appare agli scriventi ampiamente incongruo rispetto al numero effettivo di persone bisognose del sussidio, ed è suffragato da quanto riferito dal gruppo di volontari che continua a riscontrare l’esistenza di ampie fasce di soggetti in stato di bisogno che sono ancora del tutto ignari della possibilità di accesso ai buoni spesa”.

Mancanza di informazione dell’Amministrazione.  “Riteniamo che tale circostanza – prosegue D’Agostino – sia da imputare precipuamente alla carente informazione messa in atto dall’Amministrazione, che ha usato canali non facilmente accessibili proprio dalle persone che maggiormente versano in uno stato di necessità. Purtroppo lo strumento da noi sùbito chiesto e indicato come più efficace (avviso con altoparlante montato su automezzo itinerante) è stato utilizzato soltanto a partire dal pomeriggio del 7 aprile e cioè a ridosso del termine di scadenza delle domande”.

Le proposte avanzate. Per evitare quindi che non si fornisca il necessario supporto alle famiglie in reale difficoltà, il gruppo Movi@mento ha proposto “che vengano esaminate le domande fin qui ricevute e, una volta verificato il diritto degli istanti al sostegno, si assegnino subito buoni-spesa del taglio minimo di 70 euro, lasciando però aperti i termini delle domande per ulteriori 4-5 giorni, con la riserva di operare i necessari conguagli subito dopo la definitiva formazione della graduatoria”.

Estendere il beneficio. “Un’ultima raccomandazione – conclude D’Agostino – è quella di estendere il beneficio a quei cittadini ‘in stato di bisogno’ che vanno aggiunti ai ‘nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica’, come testualmente indicato dall’articolo 2 comma 6 dell’Ordinanza della protezione civile. Tali soggetti, dovrebbero essere già a conoscenza dei Servizi sociali comunali e, a parere del nostro gruppo, dovrebbero essere inseriti d’ufficio tra i destinatari del sussidio”.

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