Passa dal carcere agli arresti domiciliari, Nicholas Izzo, 24 anni, di Lamezia Terme, coinvolto nell’inchiesta della Dda di Catanzaro, nome in codice Crisalide, accusato di partecipazione ad un sodalizio finalizzato al narcotraffico e detenzione di droga ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Lo ha deciso il Tribunale del riesame di Catanzaro, presidente Giuseppe Valea, a latere Valeria Isabella Valenzi e Giuseppe De Salvatore, accogliendo l’istanza difensiva del legale dell’indagato, l’avvocato Antonio Larussa.
Fatti datati. Izzo si trova in carcere dal settembre 20019 per fatti risalenti al 2017 e le accuse a suo carico fanno riferimento a due vicende di spaccio, dalle quali è stato ricavato il ruolo di venditore al minuto di droga di Izzo alle dipendenze di due figure apicali del sodalizio, i coindagati Miceli e Saladino, attualmente in carcere. Per il collegio, data l’epoca risalente del fatto, il numero di condotte accertate e l’interruzione dei rapporti con i due principali organizzatori del sodalizio, è consentito procedere ad una rivisitazione del quadro cautelare, concedendo gli arresti domiciliari all’indagato nella sua abitazione di Lamezia, col divieto di allontanamento, senza preventiva autorizzazione all’autorità giudiziaria. Una soluzione, secondo il Riesame, che appare congrua “nell’ottica dei principi di adeguatezza e proporzionalità, potendo ugualmente limitare la libertà di Izzo ed impedirgli di reinserirsi nei circuiti delinquenziali in cui in passato ha trovato occasione per delinquere”. (g. p.)