Catanzaro, Noto: “Il calcio dovrà darsi una regolata”

Il presidente del club giallorosso ribadisce come in questo momento "il calcio deve rivedere al ribasso i propri investimenti"

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Il presidente del Catanzaro, Floriano Noto, è tornato a fare un pò il punto della situazione rispetto alla fase di crisi scaturita dall’emergenza coronavirus. Il patron delle “aquile”, in un intervista a “Tuttosport”, ha sottolineato vari aspetti:

Serie B obiettivo, ma… “E’ chiaro che con la situazione che si è venuta a creare con l’epidemia del coronavirus è evidente che tutto è stato travolto per cui cercare di proiettarsi nel futuro diventa un esercizio ancora più difficile e assolutamente complicato. Il coronavirus, non c’è bisogno che spieghi il motivo, ha innescato non solo una problematica drammatica a livello sanitario ma pure economico. Inutile nascondere il fatto che il nostro traguardo è quello di salire in serie B e assestarci nel campionato cadetto ma questo era l’obiettivo di partenza. Dal punto di vista sportivo non cambia nulla ma è evidente che dovremo fare i conti con ciò che comporterà la pandemia a livello di riverbero anche economico. Al momento non sappiamo se e quando riprenderà il campionato, se in maniera tradizionale o con playoff e playout, ammesso che si possa ricominciare. Difficile adesso spostare troppo in avanti l’asse temporale con un presente così eccezionale”.

Il calcio dovrà rivedere al ribasso gli investimenti. La mia azienda opera nel campo dei consumi con i supermercati per cui come holding dovremo fare i conti con una contrazione che è e sarà inevitabile. Io sono stato presidente degli industriali e posso dire che nel Mezzogiorno la crisi si farà sentire in maniera diversa e più profonda anche perché la struttura del Nord imprenditoriale è differente. La stima della Confcommercio è che chiuderanno il 50% dei negozi in Meridione dove si prevede la chiusura del 30% delle industrie. La nostra azienda di supermercati vive di consumi che sono legati al reddito delle famiglie. Se questo viene meno non è difficile immaginare dove si va a finire. Quindi siamo comprensibilmente preoccupati. Il calcio dovrà ritirarsi e darsi una regolata con un complessivo ribasso degli investimenti”.

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