Cultura & spettacolo

Il Coronavirus ed i (mancati) riti della settimana santa

I "Vattienti" di Nocera Terinese, la"Giudaica" di Laino Borgo, l'Affruntata vibonese. Riti sentiti che renderanno inediti i giorni che precedono la Pasqua

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E’ iniziata oggi la settimana santa che porterà alla celebrazione della Pasqua. Una settimana molto sentita per i credenti, ma non solo. Giorni in cui intere comunità calabresi si stringono per condividere i riti pasquali. Quest’anno, però, nulla di tutto ciò ai quali eravamo abituati si potrà fare. Ecco alcuni riti che rappresentano la settimana santa in Calabria che non potranno essere celebrati in virtù dell’emergenza Coronavirus.

I “Vattienti” di Nocera Terinese. Tra le manifestazioni più intense ed emozionanti, ecco la processione dei Vattienti (flaggellanti) che si svolge  da secoli a Nocera Terinese, in provincia di Catanzaro, ogni venerdì e sabato santo. Oltre 150 uomini attuano il rito del sangue, mediante l’auto flagellazione e si feriscono le gambe attraverso degli strumenti appositi, chiamati “il cardo” e “la rosa”. Si rivive così la sofferenza di Gesù.

La “Giudaica” di Laino Borgo. A Laino Borgo, nel cuore del Pollino, ogni anno in occasione delle feste pasquali va in scena la Giudaica, la rappresentazione in costume degli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo. Un’iniziativa che coinvolge la popolazione locale con centinaia di figuranti. La manifestazione si tiene dal 1912 e a Laino Borgo è stata realizzata una mostra permanente dedicata alla Giudaica in cui è possibile ammirare sia i costumi originali utilizzati dai figuranti, che le fotografie con le immagini delle recite.

La processione delle “Varette” a Cassano allo Ionio. La processione delle Varette è un rituale molto antico che si svolge nel popoloso Comune dell’Alto Jonio Cosentino, durante la quale sfilano delle statue di cartapesta che rappresentano il mistero di Cristo legato alla colonna, coronato di spine, che prega nell’orto, deposto dalla croce, morto nella bara, asciugato da Veronica, Pilato, Giuda e la Maddalena ed a seguire i “disciplìni”, degli uomini incappucciati, scalzi, che si flagellano per penitenza.

Il “Caracolo” a Caulonia. Il sabato santo, vigilia di Pasqua, nel comune della fascia ionica reggina, si svolge la processione del Caracolo, che letteralmente vuol dire “chiocciola”. La peculiarità di questo evento consiste nel percorso, che ha origine da due diversi cortei che partono dalle rispettive chiese, con i fedeli coronati di spine e con le statue che vengono trasportate, finché si arriva al punto centrale del paese. Da qui parte il corteo che attraversa il centro storico di Caulonia che delinea un percorso lento ed a forma di chiocciola.

Le Vallje Arbereshe. La Vallja è una danza popolare di origine arbëreshe, che si esegue cantando un’antica canzone cadenzata. Il martedì di Pasqua nei paesi di origine arbëreshe in provincia di Cosenza, gruppi di donne, vestiti con abiti tradizionali, si muovono a ritmo di questa danza, che rappresenta la rivendicazione delle proprie origini.

L'”Affruntata” a Vibo. L’Affruntata è una rappresentazione religiosa che si tiene soprattutto nei comuni della provincia di Vibo Valentia.  La manifestazione si svolge per le strade e nelle piazze dei comuni, dove tre statue raffiguranti Maria Addolorata, Gesù e San Giovanni vengono trasportate a spalla, da quattro portatori per statua, per simboleggiare l’incontro dopo la resurrezione di Cristo. Tra le più conosciute e sentite, quella della città capoluogo dove ogni anno migliaia di persone si ritrovano a mezzogiorno su Corso Vittorio Emanuele III per assistere all’atteso rito.