Coronavirus, Santelli: “100 posti in terapia intensiva bloccati dal Governo”

Il presidente della Regione: "Il 90% delle attrezzature sta andando alle regioni del Nord, a noi arrivano briciole. È una decisione politica di Conte"

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Cento posti di terapia intensiva già predisposti in Calabria ma che non possono essere attivati fin quando il Governo non manderà i ventilatori. È quanto ha denunciato il presidente della Regione, Jole Santelli, intervenuta nel corso della trasmissione “Storie italiane” in onda su Rai1 questa mattina. “O cambia questo sistema di distribuzione delle attrezzature sanitarie – ha aggiunto – con un’attenzione particolare alle regioni del Sud, oppure ci ritroveremo purtroppo a fronteggiare situazioni molto difficili”.

13 comuni chiusi in Calabria. Dopo il provvedimento odierno che ha “chiuso” anche il Comune di Fabrizia, in provincia di Vibo Valentia, salgono a 13 i comuni calabresi colpiti da un’ordinanza regionale. A riguardo la Santelli ha affermato: “Stiamo attuando questo tipo di politica: quando la situazione dei casi diventa tali da esserci un contagio diffuso, stiamo applicando una forma di ‘zona rossa’ molto pesante con richiesta di aiuto alle forze dell’ordine per la vigilanza. Ma la situazione comincia a essere un po’ difficile da gestire”.

Gli “irresponsabili” del Nord. Il presidente della Regione ha inoltre ricordato che il blocco dell’intera Calabria non è più in vigore, in quanto è stato superato dal decreto governativo e prima ancora dall’intervento del ministro Lamorgese e del ministro Speranza: “Al momento i numeri si sono ridotti, i controlli si stanno facendo. Ma devo sottolineare che il tema del contagio al Sud è derivato proprio da queste persone che arrivavano in gran numero dalle zone del Nord Italia e non hanno rispettato le precauzioni, ovvero molti sono stati in giro per i loro comuni non rispettando la quarantena e hanno infettato le loro comunità”. Informando che i contagi in Calabria sono circa 650 a fronte di arrivi “ufficiali” dal Nord che superano i 10mila.

“Il Governo non ci manda attrezzature sanitarie”. “Vorrei lanciare – ha proseguito la Santelli – un appello: in questo momento il Governo, la Protezione Civile, stanno distribuendo attrezzature e dispositivi in base al numero di contagiati, quindi il 90% sta andando in alcune regioni del Nord che sono particolarmente provate. Abbiamo due ‘Italie’: quella del contagio dilagante e quella che sta cercando di evitare il contagio. Con questa suddivisione alla seconda arrivano briciole. Noi non abbiamo i dispositivi, non abbiamo tute, non abbiamo le attrezzature sanitarie. O cambia questo sistema di distribuzione, con un’attenzione particolare alle regioni del Sud per evitare che dilaghi il contagio, oppure ci ritroveremo purtroppo a fronteggiare situazioni molto difficili. Questa è una decisione politica che deve assumersi il Governo”.

I numeri delle terapie intensive. “Che la sanità in calabria non funziona non è una scoperta” ha detto il governatore, spiegando: “Il tema è però come ci prepariamo all’emergenza. Ho predisposto circa 100 posti per le terapie intensive. Mi mancano però gli strumenti, mancano i ventilatori da attaccare ai letti, ma me li deve dare il Governo. È un mese che lo chiedo in Conferenza Stato-regioni, adesso più che avvisare i ministri competenti non so che fare. Il commissario della Protezione civile Arcuri ha chiesto che venga superato questo criterio del numero dei contagi, ma non c’è stata molta solidarietà. Chiedo che il Governo si assuma la responsabilità di dare le attrezzature anche al Sud”.

Appello ai calabresi. “Ai calabresi dico: mantenete alto il livello delle precauzioni. Comincio a vedere della gente in strada, forse la gente inizia a essere stanca, ma questa sarà la settimana clou”. “Rimanete a casa – ha concluso – fate un sacrificio per tutelare voi e la vostra famiglia”.