Cronaca

Intreccio ‘ndrangheta e scommesse. Negata licenza a tabaccaio di Rende

La Questura di Cosenza gli ha negato l'autorizzazione per l'installazione di videoterminali per la raccolta di scommesse. Certificato il rapporto con i clan

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La Questura di Cosenza ha negato, ad un tabaccaio di Rende, la licenza per l’installazione di videoterminali per la raccolta di scommesse. A certificarlo è una sentenza del Tar Calabria con la quale è stato rigettato il ricorso avanzato da parte dell’uomo.

Legami con pregiudicato e clan. Alla base del provvedimento emesso un rapporto specifico con l’ambiente mafioso. “Il diniego di licenza – viene scritto nella sentenza del Tar – non risulta comminato per il riscontro di risalenti ed episodiche frequentazioni del OMISSIS con soggetti con precedenti di polizia, quanto per il riscontro della permanenza della frequentazione con uno di essi”, scrive lo stesso Tar nella sentenza.  Il sospetto nasce dal “pericolo di possibile interferenza di questi, in quanto appartenente al clan OMISSIS, sulla gestione dell’attività di scommesse, notoriamente oggetto di interesse della criminalità“. Il titolare dell’attività ha rapporti con un soggetto legato ai clan di ‘ndrangheta. Egli “frequentava già nel 2007per uscite conviviali” il soggetto in questione, “divenendone poi il cognato, e non ha dedotto né dimostrato la cessazione della frequentazione”, si legge nel documento. Inoltre, la verifica del casellario giudiziario, ha consentito di appurare che la persona frequentata dal tabaccaio “risulta  condannata (con sentenza confermata in Cassazione) per delitti di associazione mafiosa, estorsione ed in materia di stupefacenti”. 

L’intreccio tra ‘ndrangheta e scommesse. Nel report della Dia, relativo al primo semestre 2019, infatti, si fa riferimento ad “investigazioni che hanno riguardato la gestione di siti di scommesse sportive on line e il fenomeno del match fixing, documentando come anche le tecnologie offrano opportunità di infiltrazione, soprattutto in ambito transnazionale attraverso il sistematico ricorso apiattaforme di gioco predisposte per frodi informatiche, spesso allocate all’estero, che consentono l’evasione fiscale di consistenti somme di denaro. Il sistema, infatti, crea un circuito parallelo a quello legale, non tracciabile, del tutto clandestino rispetto al gioco autorizzato dallo Stato”.

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