Economia & società

Fuga dall’Asp di Crotone, 300 dipendenti in malattia

"Con il dovuto rispetto per tutti coloro che stanno usufruendo di un beneficio di legge, occorre tuttavia sottolineare l’anomalia del dato, coincidente con l’acuirsi del virus"

Crotone-Asp

“Dai reports forniti a questa Direzione Strategica dall’Ufficio Gestione Risorse Umane e’ emerso che circa 300 dipendenti aziendali si trovano attualmente in regime di malattia. Con il dovuto rispetto per tutti coloro che legittimamente stanno usufruendo di un beneficio di legge, occorre tuttavia sottolineare l’anomalia del dato, stranamente coincidente con l’acuirsi dell’emergenza coronavirus”. E’ quanto emerge da un comunicato stampa del direttore generale facente funzioni, Francesco Masciari, nel quale si spiega l’organizzazione dell’ospedale per fronteggiare l’emergenza coronavirus. “Misure che, scrive Masciari, potranno compiutamente realizzarsi solo attraverso la fattiva collaborazione di tutto il personale dipendente aziendale”.

Posti letto. In previsione di un incremento dei casi di positività al coronavirus l’Asp di Crotone ha adottato il “piano aziendale per la gestione degli afflussi massivi dei pazienti Covid 19” all’ospedale San Giovanni di Dio. Il provvedimento ha consentito l’immediata disponibilità di ulteriori 20 posti letto nel reparto di Geriatria mentre è stato previsto l’allestimento di ulteriori 6 posti di terapia intensiva nelle sale operatorie del nosocomio crotonese. Il totale dei posti letto destinati all’emergenza Covid 19 è, quindi, salito a 36 posti letto per la degenza e 10 posti letto per la terapia intensiva. In caso di necessità ulteriori, è stata inoltre prevista la possibilità di utilizzare, in via d’emergenza, il reparto di Malattie infettive quale area di degenza e l’Utic quale area di terapia intensiva.

Le misure.  Inoltre, la Direzione strategica dell’Asp, a seguito del confronto con le parti, ha adottato una serie di misure per favorire le condizioni di lavoro di tutti i dipendenti aziendali coinvolti nelle attività sanitarie del reparto, a cominciare da una tendenziale limitazione dell’orario di lavoro del personale infermieristico e degli operatori sanitari a massimo 3 ore per turno, con utilizzo delle ore residue presso il reparto di Malattie infettive; passando per l’introduzione di un sistema di incentivazione economica per tutto il personale coinvolto nell’attività del reparto Covid 19, mediante il ricorso ai fondi contrattuali straordinari previsti per la dirigenza medica e per il comparto e mediante l’introduzione di un sistema di premialità nell’ambito della valutazione delle performances correlate alla retribuzione di risultato.

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