Cronaca

Arrestato in “Rinascita-Scott”, ora ai domiciliari per rischio decesso da coronavirus

Secondo il giudice considerati i pregressi problemi di salute "la permanenza in carcere metterebbe a repentaglio la sua vita in caso di contagio"

carcere

Arrestato nel corso della maxi operazione antimafia “Rinascita-Scott” passa adesso ai domiciliari in quanto “soggetto ad alto rischio di decesso in caso di infezione polmonare da coronavirus”. Considerato infatti che, scrive il gip di Catanzaro Barbara Saccà, “allo stato e vista l’emergenza in atto, in considerazione delle specifiche condizioni cliniche, la permanenza in carcere aggraverebbe, per il detenuto, il rischio per la vita in caso di complicanze da coronavirus”. Così Nazzareno Franzè, classe 1962 di Vibo Valentia, considerati i pregressi problemi di salute ha lasciato il carcere di Lanciano per passare ai domiciliari, con il divieto di comunicare con persone diverse da quelle con cui abita o che lo assistono. La decisione è stata presa a seguito di una relazione redatta dalla dirigente sanitaria del penitenziario dov’era detenuto.

Nazzareno Franzè, difeso dall’avvocato Walter Franzè, è stato arrestato lo scorso 19 dicembre con l’accusa di cui all’articolo 416 bis del codice penale, ovvero per il reato di associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti, nello specifico, è accusato di far parte del clan Lo Bianco-Barba e del “locale” di ‘ndrangheta di Vibo Valentia.

Più informazioni