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Costanzo non fu diffamato, archiviate le accuse per sette politici

Per il gip si tratta di una critica, che non integra il reato di diffamazione. Archiviata anche la posizione dell'attuale consigliere regionale Tallini

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“La condotta contestata agli indagati si colloca in un contesto politico -amministrativo, fatto da una serie di attacchi anche mediatici che hanno visto entrambe le parti criticare con toni pungenti l’operato altrui”, senza tuttavia integrare il reato di diffamazione, rientrando nel mero diritto di cronaca politica. Il gip del Tribunale di Catanzaro Alfredo Ferraro ha archiviato la posizione degli allora consiglieri comunali Domenico Tallini, Ivan Cardamone, Luigi Levato, Andrea Amendola, Agostino Caroleo, Carlo Nisticò e Francesco Galante, finiti nel registro degli indagati per diffamazione a mezzo stampa. La vicenda giudiziaria risale al 2016 ed è scattata in seguito alle denunce-querele sporte da Antonio Corsi e Sergio Costanzo, che avevano dato vita a due procedimenti poi unificati e nelle quali avevano evidenziato di essere stati destinatari di espressioni diffamatorie in due testate web proferite dal Gruppo consiliare di Forza Italia il 30 maggio 2016.

Toni accesi. Tutto nasce da un articolo dei consiglieri di Forza Italia, con cui si denunciava la cattiva gestione del traffico e della viabilità nel Comune di Catanzaro, attribuendo la responsabilità di tali inefficienze agli operatori della Polizia locale, chiedendo al sindaco un intervento urgente. Il giorno successivo, il 31 maggio, Corsi e Costanzo pubblicano una nota di commento, rilevando che l’impiego scorretto del personale preposto fosse da attribuire ai dirigenti amministrativi delegati, competenti e responsabili della gestione del personale, a cui seguiva una replica del Gruppo di Forza Italia sempre sulle due testate web.  Replica, che a parere di Corsi e Costanzo, costituiva una risposta altamente diffamatoria e offensiva nella parte in cui riferiva testualmente: “ Ricordiamo infine ai due transfughi di Forza Italia che sarebbe curioso conoscere quanti verbali sono stati elevati  ai suddetti consiglieri e quanti di questi sono stati pagati. Noi lo abbiamo fatto e con i nostri soldi abbiamo notevolmente contribuito a finanziare le casse comunali. Loro invece con le casse comunali contribuiscono all’auto sostentamento. Nell’attuale gruppo di Forza Italia ci sarà sempre qualcuno che dovrà chiarire la propria posizione in merito ad una multa, ma sicuramente non lo deve fare per essere stato coinvolto in fatti gravi di ‘ndrangheta e di massoneria deviata”.  Corsi aveva poi rimesso la querela, e l’indagine è andata avanti solo per Costanzo, che, tramite il suo legale Antonio Lomonaco, aveva proposto opposizione alla richiesta di archiviazione, opposizione che non è stata accolta dal gip, chiudendo il caso con un decreto di archiviazione e accogliendo le istanze difensive dei legali degli indagati, gli avvocati Nicola Tavano, Peppe Fonte, Pino Pitaro e Vittorio Ranieri. (g. p.)