Cronaca

Ordigni esplosivi per agevolare la ‘ndrangheta, chieste due condanne

Il pm della distrettuale di Catanzaro Elio Romano ha invocato davanti al gup 8 anni di carcere ciascuno per i due imputati lametini

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Due condanne a 8 anni di reclusione ciascuno sono stati chiesti dal pm della distrettuale Elio Romano per Luigi Vincenzini, 32 anni e Piero De Sarro, 35 anni, entrambi di Lamezia, giudicati con rito abbreviato, accusati di detenzione illegale di armi portate in luogo pubblico, ricettazione e resistenza al pubblico ufficiale. L’avvocato Antonio Larussa per Vincenzini e Giuseppe Di Renzo per De Sarro hanno invocato l’assoluzione dei loro assistiti e in particolare Larussa ha chiesto l’inutilizzabilità dell’accertamento tecnico sulla micidialità dell’esplosivo. Il gup del Tribunale di Catanzaro Alfredo Ferraro ha aggiornato l’udienza al prossimo 12 maggio, giorno in cui verrà emessa la sentenza.  Secondo le ipotesi di accusa, entrambi avrebbero detenuto e portato in luogo pubblico, cinque ordigni esplosivi artigianali di micidiale potenza “tutti innescati con 70 centimetri di miccia a lenta combustione”, trasportandoli a Lamezia, su mandato di Antonio Mazza, Antonio Miceli, Pasquale Caligiuri e Antonio Saladino, (la cui posizione è stata definita separatamente). Gli ordigni, secondo la pubblica accusa, sono stati acquistati “o comunque ricevuti” da un ignoto fornitore campano.  Vincenzini e De Sarro furono arrestati in fragranza di reato, mentre viaggiavano a bordo di un’auto presa a  noleggio, non senza opporre resistenza ai militari della Compagnia di Lamezia. Non si  fermarono all’alt dei carabinieri, aumentando la velocità di marcia proprio in prossimità dei militari. Sono stati necessari i rinforzi di altre due auto dei carabinieri per far finire la corsa dei due imputati. Fatti aggravati dalle modalità mafiose, per aver agito al fine di agevolare la cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.  (g. p.)