Cronaca

Minaccia di morte l’arbitro, Daspo di cinque anni per l’allenatore della Ravagnese

Il comportamento del tecnico reggino avrebbe scatenato la violenta reazione dei giocatori della sua squadra che hanno quindi accerchiato la terna arbitrale

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Continua senza sosta l’opera della Polizia di Stato finalizzata a prevenire e a reprimere le condotte violente e di turbamento dell’ordine e della sicurezza pubblica commesse nei luoghi in cui si svolgono le manifestazioni sportive, qualunque sia lo sport, la serie o la categoria di appartenenza. Dopo i brillanti risultati dello scorso anno, durante il quale sono stati emessi 39 provvedimenti di Daspo, sono già 4 gli analoghi provvedimenti adottati dall’inizio dell’anno dal Questore di Reggio Calabria, che si distinguono dai precedenti per essere stati adottati tutti e quattro in categorie calcistiche considerate “minori”. I primi due provvedimenti sono stati adottati nel mese di gennaio scorso in occasione di partite di calcio di categoria “Under 17” mentre gli altri due sono stati adottati nel corrente mese in occasione di due partite disputate rispettivamente nel campionato di “Eccellenza” e di “Promozione”. Ciò a riprova di una costante presenza e di un’attenta vigilanza della Polizia di Stato anche su quelle manifestazioni sportive che, sebbene richiamino un pubblico numericamente minore rispetto alle serie professionistiche, non per questo sono da considerarsi meno delicate dal punto di vista dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Il primo degli odierni provvedimenti di Daspo è stato adottato per la durata di due anni nei confronti di V. G. cl.’80, sostenitore della “A. C. Locri 1909”, responsabile dei disordini verificatosi il 16 novembre 2019 nell’impianto sportivo “Parco Longhi – Bovetto”, sito in località periferica di Locri, in occasione dell’incontro di calcio tra la squadra di casa e quella della “A.S.D. Reggiomediterranea 1986”, valevole per il campionato di Eccellenza 2019/20. “Il tifoso per futili motivi, ovvero la mancata restituzione di un pallone, aveva cercato – si legge in un comunicato della Questura – lo scontro fisico con i sostenitori della squadra locale determinando una situazione di grave turbamento dell’ordine pubblico, che non ha avuto conseguenze più gravi solo per il pronto intervento del personale della Polizia di Stato, che si è frapposto tra le due tifoserie al fine di tutelare l’incolumità fisica degli altri spettatori presenti nella stessa tribuna in cui i tifosi si stavano affrontando”.

Il secondo provvedimento di Daspo è stato adottato per la durata di cinque anni nei confronti di A. G., classe ’79, allenatore della compagine calcistica della “A.S.D. Ludos Ravagnese Calcio”, resosi responsabile dei gravi disordini l’8 febbraio del 2020 nell’impianto sportivo sito a “Croce Valanidi”, alla periferia sud di Reggio Calabria, in occasione dell’incontro di calcio tra la squadra della Ravagnese e quella dell’Africo, valevole per il campionato di Promozione Girone “B” 2019/20. “In quell’occasione – sostiene la nota della Questura – l’allenatore aveva contestato e minacciato di morte il direttore di gara, a causa dell’assegnazione e della successiva ripetizione di un rigore a favore della squadra ospite, con una violenza tale che i giocatori della sua squadra, infervorati dalla reazione violenta e spropositata del loro allenatore, hanno accerchiato la terna arbitrale offendendola e minacciandola a loro volta”. Con il provvedimento è stato prescritto all’allenatore l’obbligo di presentazione negli Uffici della Questura, in occasione di tutte le manifestazioni sportive in cui sia impegnata la squadra della “A.S.D. Ludos Ravagnese Calcio”.

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