Politica

Piano per il Sud, FdI all’attacco del governo: “Ennesima passerella in Calabria”

"Il Piano è uno strumento vuoto, con tante buone intenzioni tra gli obiettivi, ma che non risponde alle reali esigenze dei territori"

Conte-vespa

“La vicenda del Coronavirus ha spostato l’attenzione del Governo sull’emergenza sanitaria. Non possiamo dimenticare però l’ennesima passerella avvenuta in Calabria, dopo quelle di Renzi e Gentiloni. “Più risorse e più spesa nel prossimo triennio 2020-22” citava il Piano presentato dal presidente del Consiglio a Gioia Tauro. “21 miliardi di Euro preventivati massimizzando l’impatto delle misure nella Legge di Bilancio 2020 per aumentare sensibilmente gli investimenti pubblici (+65% rispetto al triennio 2016-18)”, questa la fonte economica. Ebbene, è proprio tra queste righe che riteniamo opportuno soffermarci: nei prossimi tre anni gli investimenti nel Sud Italia derivano esclusivamente da “recuperi di spesa ordinaria e di capacità di spesa su FSC, da nuovi fondi della legge di Bilancio, salvataggio su Fondi Strutturali”. I prossimi sviluppi, “passi” come indicato nel documento da Conte, si concentrano sul recupero di queste somme”. A denunciarlo è Marco Foti del Dipartimento Trasporti di Fratelli d’Italia.

In sostanza, “il Piano presentato per il Sud è uno strumento vuoto, con tante buone intenzioni tra gli obiettivi, ma che tuttavia non risponde alle reali esigenze dei diversi territori. “Un Sud connesso e inclusivo, infrastrutture e servizi per rompere l’isolamento” cita una slide di proclamo del Piano, che individua “tre grandi priorità: ridurre la distanza temporale fra le ripartizioni territoriali del Paese, migliorare la mobilità interna al Mezzogiorno, sostegno alle filiere logistiche territoriali”.

“Peccato però -prosegue Foti – che le attese delle regioni del Sud siano ben diverse dagli obiettivi presentati dal Governo. Il Sud necessita di interventi a breve termine, azioni e misure da implementare nell’immediato attraverso il potenziamento e l’efficientamento dei servizi già presenti. Noi pensiamo ad un’area meridionale accessibile, intermodale, veloce, smart e sostenibile”.

“L’accessibilità – sottolinea – deve essere garantita per sviluppare nodi infrastrutturali di cerniera con il territorio e tra le regioni confinanti e di collegamento, oggi totalmente disconnesse tra di loro. Noi pensiamo ad un sistema dei trasporti (automobilistici e ferroviari) efficace, efficiente e soprattutto rispondente alle esigenze dei residenti verso i poli urbani e metropolitani, le aree montane, i borghi antichi, i nodi socio-sanitari, i servizi pubblici e le iniziative commerciali, gli hub trasportistici (stazioni ferroviarie dei capoluoghi e di costa e gli aeroporti). Investire nel Sud significa garantire più servizi a disposizione dei territori. Il Piano presentato dal Governo non risponde a queste emergenze”.

“Spostarsi oggi nel Sud Italia è un’odissea, al di là delle tanto citate criticità sulle infrastrutture. L’intermodalità, oggi completamente abbandonata, è la chiave di volta della mobilità. Alla base del nostro progetto vi è la valorizzazione di tutte le modalità di trasporto (ferroviario, automobilistico, marittimo) per lo spostamento dei passeggeri e delle merci. La velocità di un territorio si misura con la disponibilità dei servizi. È fuor di dubbio rafforzare i servizi di TPL, agendo anche mediante limitati interventi infrastrutturali atti alla valorizzazione e velocizzazione delle linee di forza del trasporto pubblico sia in ambito urbano sia in ambito extraurbano. Occorre riprendere i concetti di spostamento dei residenti attraverso la disponibilità di servizi ferroviari metropolitani integrati con il trasporto pubblico automobilistico. Occorre dare più spinta ad un settore, quello del TPL, che in Italia impiega oltre 124 mila addetti e produce un fatturato complessivo di circa 12 miliardi di euro. Ed infine, la più grande scommessa: vogliamo garantire una sistema di mobilità smart e sostenibile. Connettere i territori nei luoghi più disagiati sviluppando infrastrutture “intelligenti” attraverso un alto livello di tecnologia high-tech, IoT e sharing economy, incentivando l’utilizzo di applicazioni per integrare le diverse forme di trasporto. Da questi presupposti sul sistema dei trasporti parte il nostro piano di rilancio per il Sud”.