Politica

‘Ndrangheta e politica, M5S: “Fratelli d’Italia fa poker di arrestati”

Dopo Alessandro Nicolò, Giancarlo Pittelli e Roberto Rosso, ora è il turno di Domenico Creazzo. I grillini: "La Santelli faccia mea culpa"

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“La nuova indagine della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria contro la cosca Alvaro getta ombre inquietanti sul centrodestra calabrese”. A dirlo è la portavoce alla Camera del Movimento 5 stelle Federica Dieni. “L’inchiesta – aggiunge – ha coinvolto il neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Domenico Creazzo, finito ai domiciliari, e il senatore di Forza Italia Marco Siclari, per il quale è stata chiesta l’autorizzazione a procedere del Parlamento. Fermo restando il principio di non colpevolezza fino alle eventuali condanne definitive, non si può tacere sul fatto che, ancora una volta, il centrodestra calabrese si ritrova nel mezzo di vicende giudiziarie dalle quali emergono comportamenti riprovevoli e sconcertanti. Il M5s – continua Dieni – ha più volte lanciato appelli a favore delle liste pulite, un appello caduto, evidentemente, nel vuoto. E così la Calabria si ritrova con un consigliere arrestato ancor prima dell’insediamento della assemblea regionale, per un inizio di legislatura non troppo promettente. E’ solo il caso di ricordare che il centrodestra, anche negli scorsi anni, ha avuto diversi altri suoi rappresentanti arrestati e condannati per contiguità alle cosche di ‘ndrangheta. Il passato sembra dunque non aver insegnato nulla. Le indagini della magistratura, verso la quale e’ doveroso esprimere un ringraziamento – conclude Dieni – faranno il loro corso. Nel frattempo, la neo governatrice Santelli, anzichè paventare il rischio di strumentalizzazioni, faccia mea culpa per i mancati controlli sulle liste e vari una giunta al di sopra di ogni sospetto”.

Il “poker” di Fratelli d’Italia. “Ci ritroviamo ancora una volta, in Calabria, a dover commentare l’arresto di un consigliere regionale al quale la Dda contesta lo scambio elettorale politico mafioso. Domenico Creazzo, sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte e candidato nella lista di Fratelli d’Italia alle elezioni del 26 gennaio, ha passato appena 25 giorni da consigliere regionale prima dell’arresto. Ed è indagato anche il senatore di Forza Italia Marco Siclari, fratello del sindaco di Villa San Giovanni a dicembre coinvolto in un’altra indagine della Procura di Reggio Calabria. Per lui la Dda ha chiesto al Parlamento l’autorizzazione a procedere. Sono notizie che ci fanno schifo e di cui siamo stanchi, sono il cancro che continua perennemente ad avvelenare la Calabria”. Lo afferma, in una nota, il deputato del M5S Alessandro Melicchio. “Il partito di Giorgia Meloni in pochissimo tempo – prosegue Melicchio – fa poker di arrestati: dopo Alessandro Nicolò, Giancarlo Pittelli e Roberto Rosso, ora è il turno di Domenico Creazzo. E’ palese che con un’astensione così alta come quella registrata in Calabria alle regionali, i voti controllati dalla ‘ndrangheta pesino molto di più. Il risultato è, così, ‘contaminato’ dall’influenza mafiosa e in parecchi hanno dato una mano perché tutto ciò sia potuto accadere. Oggi penso che qualcuno – sostiene ancora il parlamentare del M5s – si debba pentire di non aver votato, perché chi ne ha tratto vantaggio è evidente. Il partito del presidente della regione, Forza Italia, conferma le sue difficoltà nello sganciarsi da certe logiche e certi rapporti. Le prime scelte della Santelli sembravano prendere, finalmente, una precisa distanza dalle influenze, sempre allarmanti, della ‘ndrangheta, ma la vera svolta non può venire dalla scelta di un singolo assessore, quando c’è tutto un sistema dietro da dover combattere strenuamente e con gli uomini e le donne giuste. Vedremo quali saranno i prossimi passi del partito di Berlusconi, sia nella scelta della restante giunta regionale, sia nel voto sull’autorizzazione a procedere nei confronti del senatore Siclari”.

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