Politica

Regione, le sfide che attendono il nuovo assessore all’Ambiente “Ultimo”

Negli anni numerosi sequestri di ditte che gestiscono il sistema dei rifiuti, con continue interdittive antimafia, commissariamenti e provvedimenti giudiziari

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Dai condizionamenti della ‘ndrangheta alle carenze strutturali e organizzative, passando per una infinità di problemi atavici e mai risolti. Ora che Jole Santelli, presidente della Regione Calabria insediatasi pochi giorni fa, gli ha affidato la guida dell’assessorato all’Ambiente (in attesa del via libera dell’Arma), il “Capitano Ultimo” dovrà fare i conti proprio con un sistema complesso e al collasso. Per Sergio De Caprio, il colonnello dell’Arma che ha scelto di affiancare la neo governatrice in questo delicato settore, non sarà un lavoro semplice, nonostante l’esperienza maturata ai vertici del Nucleo operativo ecologico. La Calabria è una terra ricca di bellezze naturali, ma il rapporto annuale Ecomafia, stilato da Legambiente, evidenzia come sia una delle regioni più esposte al fenomeno del condizionamento della criminalità organizzata nella gestione dell’ambiente. Prova ne sono anche le continue operazioni che hanno portato al sequestro di ditte che gestiscono il sistema dei rifiuti, con continue interdittive antimafia, commissariamenti e provvedimenti giudiziari.

La Calabria è, secondo il rapporto Ecomafie 2019, la seconda regione per illegalità ambientali con i suoi 3.240 illeciti, preceduta solo dalla Campania. In un solo anno, dal 2018 al 2019, la regione è passata dal quarto al secondo posto, in una escalation drammatica. Sempre in Calabria si registrano il maggior numero di arresti, ben 35 in questo settore, ma quello che preoccupa è l’intero sistema dei rifiuti. La Calabria, tra le regioni con forte insediamento mafioso, è al terzo posto nel ciclo illegale dei rifiuti con 657 infrazioni, 12 arresti e 351 sequestri.