Due passano a domiciliari e uno resta in carcere. Il Tribunale del Riesame di Roma ha accolto l’istanza dei codifensori Vincenzo Garruba e Vincenzo Cicino nei confronti di Emiliano Leotta e Paolo Perre, modificando l’ordinanza eseguita il 20 gennaio scorso dai carabinieri a Roma, che hanno dato esecuzione a ventuno arresti per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti vergata dal gip della Capitale. In particolare i giudici del Riesame hanno sostituito la custodia cautelare in carcere, con i domiciliari, da eseguirsi senza l’applicazione del braccialetto elettronico di controllo. Il Tdl, presieduto da Bruno Azzolini, a latere Maria Viscito e Maddalena Cipriani, hanno inoltre prescritto ai due indagati di non allontanarsi dal luogo di detenzione senza autorizzazione del giudice competente, con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con persone diverse da quelle che abitano con loro. Il Tribunale della libertà ha invece confermato il carcere per Claudio Antonio Bava, coinvolto nella stessa inchiesta su un presunto sodalizio operante in una delle più importanti piazze di spaccio del quartiere San Basilio, alla periferia di Roma. Tra di loro anche diversi personaggi vicini alla ‘ndrina Marando di Platì.
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