San Valentino e quell’amore stroncato…ad maiora!

La fine di una storia nel ricordo dei momenti vissuti col partner attraverso la rievocazione di una donna che fa diventare pubblica la sua sofferenza

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Innamorarsi a 45 anni come mai come chi spera durante un naufragio non sia solo un miraggio quella tavola in mezzo al mare, come l’ultima particella di ossigeno che circola nel sangue prima di spegnere tutto…prima di dire che la tempesta è finita,il pericolo è scampato,perché in mezzo alle brutture della vita nel giorno dedicato all’amore ho conosciuto la parte più intensa dell’anima, del dolore,dell’inadeguatezza, dell’essere donna lo stesso in tarda età e di riprendersi il pudore di una dodicenne.

Oggi l’amore per chi non ha orologio è una cicca sul tavolo, è una poesia lunga come i dieci mesi trascorsi insieme, lasciando fuori tutto, escludendo lavori pesanti, umori a terra,figli “ingombranti “, lasciando tutto fuori affinché l ‘onnipresente orgoglio facesse la sua…Amarti è stato un lusso,una rivincita al grigio dei miei anni,delle mie sconfitte di donna e di madre…niente ho e niente ti devo se non il perdono da offrire in maniera cristiana a chi non ho saputo contenere:il più intenso dei sentimenti:la gelosia!

Ti chiedo perdono per quelle volte che non ho saputo “concepire”insieme a te il più intenso e naturale dei desideri,ti chiedo perdono per quella volta che il mio aggettivo ha offeso la tua dignità di uomo…ti chiedo perdono per quello che hai visto,immaginato a 14 anni e che non si è mai pienamente realizzato…ti chiedo perdono per quelle volte che imboccando la Sa/Rc ci siamo ritrovati con un pensiero solitario tra gli occhi e una macchina troppo piccola per contenere le nostre voci le nostre canzoni,i nostri desideri infranti dalla stupidità di qualche ex ,oggettivamente troppo ingombrante…ti chiedo perdono per quella volta che ti ho visto arrivare con i pantaloncini arancioni tra le luci bianche di un corridoio dove la vita inizia e dove la speranza è morta…nel giorno dedicato all ‘amore sento tutta la nostalgia,la forza delle tue mani,di quella legna bruciata in un forno pieno di ambizione…ti chiedo perdono perché da domani non sarò più con te..ma nella mia mente il ricordo di quel 23 Giugno, gira e rigira come la trottola di un bambino e mai mi abbandona….ad Maiora semper

Ti chiedo perdono per quello che non ho saputo fare, offrire al tuo cuore tenero e pieno di sensibilità, perché amarsi è anche appoggiarsi senza sentire le proprie debolezze e i propri fallimenti..amarti è stato un soffio, stagioni senza primavera…ma lo stesso soffrire per me è il regalo più grande che mi hai donato:così ho capito di vivere veramente. g.g.

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