Il Piano per il Sud, il ministro Provenzano: “Vera emergenza è esodo dei giovani”

I giovani, l'innovazione, l'ambiente, l'inclusività e il ruolo del Mediterraneo sono le cinque missioni individuate

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I giovani, l’innovazione, l’ambiente, l’inclusività e il ruolo del Mediterraneo sono le cinque missioni individuate nel Piano per il Sud 2030 presentato oggi a Gioia Tauro dal premier Giuseppe Conte insieme ai ministri Provenzano e Azzolina.

I numeri. Ammontano a 21 miliardi di euro, per il triennio 2020-2022, le risorse come primo impatto, previste nel Piano per il Sud nella Legge di bilancio 2020 che consentirà di incrementare gli investimenti pubblici nel Mezzogiorno, agendo sul riequilibrio della spesa ordinaria e l’accelerazione della spesa aggiuntiva. “Parte integrante del Piano Sud 2030 sarà l’attività di nuova programmazione per il periodo 2021-27, delle risorse della politica di coesione nazionale ed europea. L’ammontare complessivo di risorse aggiuntive per il Sud ammonta a circa 123 miliardi di euro” ha annunciato il ministro per il Sud Provenzano. “C’è un piano del MIT che nei prossimi tre anni attiverà oltre 33 mld di investimenti nel Mezzogiorno, a partire dalla Statale 106. Una storia lunga, fatta di infiltrazioni mafiose e malapolitica, che noi riprenderemo in primavera con novi cantieri e nuovi progetti. E c’è il tema della ferrovie”, dove spicca il progetto della realizzazione dell’Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria.

Stop all’esodo dei giovani. “Il Piano Sud è un piano per l’Italia. Vogliamo mettere il Mezzogiorno in cima ai nostri pensieri di governo. L’esodo delle nuove generazioni – spiega Provenzano – è la vera emergenza del Paese e con questo percorso vogliamo garantire il diritto a restare, a costruirsi il futuro dove si è nati. I giovani se ne vanno non solo per la mancanza di lavoro, ma anche per mancanza di una prospettiva di futuro da qui a 10 anni o 20 anni. Per questo abbiamo chiamato il nostro piano Sud 2030”. “In 10 anni c’è stato un progressivo disinvestimento al Sud che rischi di tornare in recessione” ha affermato il ministro mostrando la slide che mostra i 21 miliardi investiti nel 2008 e i 10,3, invece, del 2018. Il piano per il Mezzogiorno ideato dal governo giallorosso prevede “una immediata mobilitazione di risorse finanziarie, amministrative e umane, senza gravare di maggiori oneri la finanza pubblica” per i primi tre anni. Parte integrante del Piano sarà “la nuova programmazione delle risorse europee per il periodo 2021-2027”.

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