Politica

Alta velocità e raddoppiamento ferroviario, la ricetta di Conte per il Sud

"Investiamo realmente sul Sud, perché è il momento di restituire al Meridione le occasioni che non gli sono state concesse"

Giuseppe-Conte

Gentile direttore, nel mio discorso di insediamento del Governo, nel giorno della fiducia alle Camere, avevo affidato al Parlamento un impegno solenne, rivolto a tutti gli italiani: rilanciare il Sud, abbattere le barriere
che dividono il Paese, arginare lo spopolamento delle aree interne, fermare l’esportazione delle nostre eccellenze migliori: i giovani”. Inizia così la lettera che il premier Giuseppe Conte ha scritto al Quotidiano del Sud l’Altravoce dell’Italia diretto da Roberto Napoletano.

Le radici in Calabria. “Le mie non erano solo parole che durano il tempo del titolo del giorno – prosegue il premier – Oggi il Governo pianta le radici di quelle idee in Calabria, a Gioia Tauro, con il Piano per il Sud 2030. Quelle parole inizieranno a germogliare e a far rumore per scuotere il Meridione e, con esso, l’Italia intera. Perché la carenza di investimenti patita da questi territori, negli anni, ha finito per indebolire anche il Nord. Quella che abbiamo intenzione di intraprendere oggi è una netta inversione di marcia: il Sud non è una “causa persa”, ma è la causa su cui investire le migliori energie per far ripartire tutto il Paese”.

Due Italie. “Credo che questo sia il principale cambio di paradigma, il passaggio cruciale: per questo non posso che condividere la Sua riflessione di qualche giorno fa, quando ha osservato che non possiamo permetterci “due Italie”, che sarebbero destinate a un epilogo unico, il declino. L’appuntamento odierno è la testimonianza che stiamo lavorando seriamente e che siamo determinati a varare una serie di misure che vanno a integrare un Piano strutturale di rilancio del Sud”.

Il treno dello sviluppo. “Non partiamo da zero. C’è un Sud che chiede solo di liberare la sua dirompente forza, testimoniata dalla resilienza che i territori hanno saputo dimostrare negli anni più duri della crisi. Nessuno può perdere il treno di questo Piano, che individua le risorse da attivare, i bisogni da affrontare e i risultati da raggiungere. Investiamo realmente sul Sud, perché è il momento di restituire al Meridione le occasioni che non gli sono state concesse. Fra le leve di questa accelerazione c’è la garanzia e il rafforzamento della clausola del 34% degli investimenti pubblici al Sud, soprattutto da parte di Ferrovie e Anas, il recupero della capacità di spesa sul Fondo di sviluppo e coesione, la spinta verde del green new deal, dell’abbraccio fra economia ed ecologia”.

Cantiere Italia. “Oggi dal Sud vogliamo gettare le basi per il grande cantiere dell’Italia di domani. Dobbiamo costruire le arterie capaci di spingere e collegare le migliori energie dell’Italia, grazie a un Sud finalmente rivolto ai giovani e alle loro legittime aspirazioni. Da loro arriva nuovo ossigeno per il Paese: sta a noi incoraggiarli e sostenerli, asfaltando la strada del riscatto”, ha concluso Conte.