Economia & società

La denuncia di una mamma: “Mio figlio rifiutato al catechismo perché disabile”

Critiche al parroco che non ha accolto il bambino: "Purtroppo in giro ci sono anche preti che indossano una tonaca senza avere un anima"

Bambino catechismo

“Rifiutato dal catechismo perché disabile. A raccontare la storia di Luca, 9 anni e volenteroso di intraprendere il percorso verso la Prima Comunione, è la mamma Pia che si sfoga attraverso l’associazione “Vorreiprendereiltreno”. L’accaduto in una parrocchia romana: sede e nome del parroco volutamente censurati dalla onlus per evitare “odio e gogna mediatica”.

Porte chiuse. Resta la brutta esperienza di Luca e il rammarico della madre per aver visto la chiesa chiudere le porte del catechismo a suo figlio. “Mi sento svuotata, colpita nel profondo ed ho bisogno di raccontare la mia brutta esperienza a qualcuno che possa capire il senso del mio vuoto, scrive Pia.

Luca ha la distrofia muscolare e non può camminare, tuttavia è un bambino che conduce una vita normale: va a scuola, ha tanti amici, esce e va al cinema. “Luca è un bambino perfettamente inserito nella società e fa tutto in maniera autonoma spostandosi con la sua carrozzina”, sottolinea la donna.

La rabbia della mamma. “Oggi eravamo pronti per iniziare le lezioni di catechismo e ci siamo quindi presentati in parrocchia, a Roma, per l’iscrizione ai corsi. Ma, con nostro grande sgomento, il sacerdote, invece di accoglierci come tutti gli altri, ci ha letteralmente buttati fuori. Il sacerdote ci ha chiaramente detto, utilizzando un linguaggio offensivo, che Luca non poteva iscriversi in quanto disabile e che ciò avrebbe comportato per loro una responsabilità che non potevano assumersi, aggiungendo che la chiesa non è un centro di riabilitazione, né un “parcheggio” per bambini con disabilità, per le mamme che cercano un’ora di svago”.

“Feriti e mortificati”. Parole che hanno profondamente ferito Luca e Pia. “Ci siamo sentiti male, mortificati e feriti da chi dell’accoglienza e l’inclusione dovrebbe farne una missione, ma noi – promette la donna – cercheremo di superare anche questo. Vorrei solo che si sappia che ci sono purtroppo in giro anche preti che indossano una tonaca – dice Pia – senza avere un anima”.