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Spaccio di droga a Catanzaro, cinque condanne confermate in Appello

Nessuno sconto di pena per i cinque imputati, coinvolti nell’operazione Rinascita, scattata nel 2010, in esecuzione di 73 provvedimenti cautelari

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Nessuno sconto di pena per i cinque imputati, coinvolti nell’operazione Rinascita, scattata nel 2010, in esecuzione di 73 provvedimenti cautelari disposti su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. La Corte di appello del capoluogo calabrese, presieduta da Adriana Pezzo a latere Ippolita Luzzo e Giovanna Gioia, hanno confermato la condanna emessa dal gup l’8 febbraio 2018.  In particolare i giudici di secondo grado hanno condannato Abbruzzese Cosimo Abbruzzese a 8 mesi di reclusione; Biagio Abbruzzo 3 anni; Anna Maria Berlingeri 2 anni, 8 mesi e 20 giorni;  Fiorella Passalacqua 2 anni, 8 mesi e 20 giorni e Rossella Passalacqua, 2 anni 8 mesi e 20 giorni. La Corte di appello ha dato novanta giorni per  il deposito delle motivazioni della sentenza e i legali difensori (Mary Aiello e Piero Chiodo) hanno già annunciato ricorso in Cassazione.  Associazione armata finalizzata al traffico di droga e spaccio di stupefacenti le accuse mosse agli imputati. I rom, sempre  la tesi della pubblica accusa, avrebbero avuto la totale gestione del mercato della droga in tutti i quartieri a sud della città di Catanzaro, con importanti rapporti con esponenti della ‘ndrangheta del Reggino e, soprattutto, con una inquietante disponibilità di armi micidiali, tra cui fucili, pistole e mitra Kalashnikov. (g. p.)