Cronaca

Rinascita, assistente giudiziario del Tribunale di Vibo resta in carcere

Nei suoi confronti cade l'ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa e resta quella della corruzione in atti giudiziari

tribunale-vibo1.jpg

Resta in carcere ma viene esclusa la contestazione più grava, il concorso esterno in associazione mafiosa. E’ quanto deciso dal Tribunale del Riesame di Catanzaro nei confronti dell’assistente giudiziario in servizio a Vibo Danilo Tripodi, arrestato lo scorso 19 dicembre nell’ambito del maxi blitz denominato “Rinascita-Scott”. Parzialmente accolte dunque le argomentazioni presentate dalla difesa rappresentata dall’avvocato Francesco Sabatino. I giudici hanno confermato nei confronti di Tripodi la misura cautelare in carcere e le ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Nel corso dell’udienza la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha depositato ulteriore documentazione che sarebbe stata trovata in seguito alla perquisizione effettuata nell’ufficio di Tripodi all’interno del Tribunale di Vibo.

Ai domiciliari. Passa invece dal carcere agli arresti domiciliari Michele Lo Bianco, “U ciucciu”, già condannato nel processo “Nuova Alba, difeso dagli avvocati Michelangelo Miceli e Leopoldo Marchese. Così ha stabilito il Tribunale del Riesame.

I “pizzini” dell’avvocato Stilo ai sodali in carcere e i favori dell’impiegato in Tribunale

 

 

Più informazioni