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REGIONALI 2020 | Il trionfo della Santelli, la rimonta del Pd e il tonfo dei Cinquestelle

Il centrodestra vince le elezioni, secondo quelle che erano le attese. Callipo si attesta al 30% circa dei consensi. Tansi meglio del M5S

Il centrodestra ritorna alla guida della Regione. E Jole Santelli è la prima donna eletta governatrice della Calabria e del Sud Italia. L’esito del voto regionale non lascia spazio a molte riflessioni. La “rivoluzione” sognata da Pippo Callipo si è infranta contro ostacoli insormontabili. A cominciare da una coalizione oggettivamente più debole, vittima in una fase iniziale di una serie di scontri interni. Il risultato che si prefigura, d’altronde, non lascia spazio a molte interpretazioni: Jole Santelli ottiene il 52.9% dei voti, Pippo Callipo si ferma al 30.8%. Insomma, non c’è stata storia anche se il Partito democratico fortemente rinnovato nella composizione delle liste ha tenuto botta ed oggi è la prima forza politica calabrese con il 15% circa dei consensi, mentre la lista di Pippo Callipo è rimasta  sotto il 10%, con i Democratici e Progressisti di Oliverio attualmente al 6.9%.

La novità vera di queste consultazioni, però, è costituita dalla Lega che si contende la leadership del centrodestra con Forza Italia e Fratelli d’Italia ed entra in Consiglio regionale con una nutrita pattuglia di eletti. Più indietro Udc e Casa della Libertà che comunque si attestano tra il 6% e l’8%. I dati consegnano uno spaccato non del tutto atteso alla vigilia per quel che concerne i due governatori meno favoriti dai sondaggi: Carlo Tansi, infatti, supera il M5S e, a differenza del principale partito di governo, potrebbe entrare in Consiglio regionale. Evidentemente ha narrato una Calabria più credibile con le sue tre liste, due delle quali presenti solo nella circoscrizione Nord. Deludente il 7% di Francesco Aiello: il M5S ancora una volta conferma che non è partito da elezioni territoriali. Anche se in questa circostanza, inevitabilmente si dovrà aprire una riflessione più profonda e le conseguenze, considerata l’ascesa del Pd, non saranno da sottovalutare.