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Allarme virus Coronavirus in tutto il mondo: 41 vittime in Cina

Possibili nuovi casi in Europa. Burioni sui falsi allarmi in Italia: "Medici, state zitti, la gente è spaventata"

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Mentre continua a salire il numero delle vittime del terribile coronavirus cinese (sono 41, e 1300 i casi accertati), oggi si sarebbe dovuto festeggiare il ‘Capodanno lunare’, ma in tutto il Paese sono state bandite feste e manifestazioni. La Cina tenta di far fronte con tutti i mezzi all’epidemia: le città isolate sono salite a 13, sono state chiuse la Grande Muraglia e la Città proibita e il cordone sanitario è stato esteso e riguarda ora 56 milioni di persone. Vietata la vendita di pacchetti turistici. Ordinate misure a livello nazionale per identificare i casi sospetti su treni, aerei e autobus. Tra le vittime c’è anche un medico, Liang Wudong di 62 anni, morto dopo essere stato contagiato dal coronavirus mentre lavorava nell’Hubei Xinhua Hospital di Wuhan, epicentro dell’epidemia.

E dopo l’ospedale in fase di costruzione (che dovrebbe essere pronto entro 10 giorni) sempre a Wuhan sarà costruito un secondo ospedale per la cura dei pazienti affetti dal coronavirus. Secondo il Peoples Daily, l’ospedale conterrà 1.300 posti letto e si aggiungerà all’altra struttura che è in fase di costruzione a Wuhan e dovrebbe essere pronta entro 10 giorni.

I casi di coronavirus fuori dalla Cina. Il virus rischia di dilagare in tutto il mondo: dopo i tre casi confermati in Francia se ne contano altrettanti in Malaysia. Tre anche i casi accertati in Giappone e quattro in Australia, mentre Hong Kong dilaga l’emergenza. Nel Regno Unito le autorità sanitarie stanno cercando di rintracciare 2mila persone che di recente hanno viaggiato a Wuhan, focolaio dell’epidemia del coronavirus, per essere sottoposti a controlli. Al momento, 14 persone sono risultate negative al contagio. Tornando al Giappone, l’ultimo caso confermato è quello di una donna di circa 30 anni che al suo arrivo nel Paese, il 18 gennaio, non presentava sintomi. Ha iniziato ad avere tosse e febbre il 21 gennaio. La donna non avrebbe visitato il mercato del pesce di Wuhan, considerato il focolaio dove si è sviluppato il virus. Quanto a Hong Kong, è stata dichiarata l’emergenza per l’epidemia del coronavirus: le autorità hanno aumentato le misure nel tentativo di ridurre il rischio di diffusione di ulteriori infezioni. “Oggi dichiaro di alzare il livello di risposta all’emergenza”, ha detto ai giornalisti la governatrice di Hong Kong, Carrie Lam, la quale ha aggiunto che presiederà personalmente un comitato interdipartimentale per consentire una risposta più rapida alla diffusione del virus.
I quattro casi di contagio accertati in Australia si dividono così: uno a Melbourne e tre nel Nuovo Galles del Sud. Tutti e quattro i pazienti sono stati di recente in Cina e tre di loro, scrive The Guardian, di 43, 45 e 53 anni, sono arrivati direttamente da Wuhan, epicentro dell’epidemia.

Europa: possibili altri casi di coronavirus. I Centri di controllo europei per le malattie (Ecdc) sottolineano che è possibile che possano verificarsi in Europa altri casi importati del virus cinese 2019-nCoV, ma anche che la maggior parte dei Paesi europei ha gli strumenti per affrontare l’emergenza. “La conferma dei primi casi in Europa non era inattesa, considerando i recenti sviluppi relativi ai casi registrati al di fuori della Cina”, si legge nella nota degli Ecdc. Il fatto che i casi in Francia siano stati identificati, si rileva, conferma che il sistema di prevenzione e allerta del Paese funziona. “Alla luce della situazione attuale – osservano ancora gli Ecdc – è verosimile che in Europa potranno esserci altri casi di importazione. Nonostante ci siano ancora molti aspetti sconosciuti del virus 2019-nCoV, i Paesi europei hanno le capacità necessarie a prevenire e controllare un epidemia subito dopo l’identificazione dei primi casi”.

Falsi allarmi, Burioni: la gente è spaventata. “Chi fa “uscire queste notizie di ‘sospetta infezione da coronavirus’ a Bari, a Parma e via dicendo? I medici? I direttori sanitari? Chi? Non serve a niente”, scrive su Facebook il virologo Roberto Burioni. “State zitti e comunicate solo le notizie certe in questo momento in cui la gente è spaventata”, conclude.