Sanità allo sbando in Calabria, Callipo e Consoli da Vibo: “Serve cambio di passo” (VIDEO)

Il candidato del centrosinistra e il neurologo vibonese hanno messo sotto la lente d'ingrandimento i numeri sconcertanti della sanità

Il diritto alla Salute e la necessità di far ripartire la sanità: questi gli imperativi categorici utilizzati da Pippo Callipo e Domenico Consoli questa sera nel corso di un dibattito elettorale che si è tenuto nei locali del 501 Hotel. Il candidato a governatore per il Pd ed il centrosinistra ha lanciato un monito chiaro ai giovani, promettendo un governo dei fatti che non si piegherà al compromesso. “Il problema del lavoro – ha detto Callipo – non si risolve solo facendo aziende ma creando posti di lavoro e mettendo mano a settori nodali come “sanità, ricerca, formazione, turismo, agricoltura”. A proposito di turismo e agricoltura, non sono mancate le frecciate ad Oliverio: “Sono due settori questi ritenuti marginali e abbandonati. Non abbiamo avuto assessori ma un delegato”.

La necessità di un cambiamento in campo sanitario è stata sollevata da Domenico Consoli, neurologo dell’ospedale Jazzolino candidato nella compagine Io resto in Calabria: “Parlare di sanità è importante – ha esordito Consoli – Eppure nessuno rispetto a una condizione che incide sul bilancio regionale per il 50 per cento, con una mobilità passiva 320 milioni”: Solo il “saldo negativo certificato per il 2019 come disavanzo di 146 milioni”. Fotografia impietosa quella di Consoli: “Oltre 600mila persone vanno via dalla Calabria per farsi curare. Si rileva ancora oggi la mancata attivazione di alcune organizzazioni territoriali. I distretti non sono organizzati”. Il tutto mentre si è assistito in questi anni, impotenti, ai conflitti tra politica e struttura commissariale. “La Calabria -ha aggiunto Consoli – è stata penalizzata nel riparto dei fondi”. Quanto a Vibo, “l’ospedale nuovo è condizione irrinunciabile”. Ma serve “maggiore continuità assistenziale: per 100 anziani che si ammalano o non sono autosufficienti, c’è capienza per 22 contro i 75 del Veneto”. E infine: “Gli ospedali Hub sono 38 in Italia, in Calabria ospedali hub veri e propri non ve ne sono”. Per queste ragioni “bisogna affidare la Calabria a chi ce l’ha a cuore e non a chi sostiene che non conta nulla”.

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