Cronaca

Rinascita, il Riesame rivede una ventina di posizioni. Ecco chi torna in libertà

Le decisioni del Tribunale della Libertà di Catanzaro dopo la raffica di udienze tenute giovedì scorso

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Sono una ventina le posizioni riviste dal Tribunale del Riesame di Catanzaro dopo la raffica di udienze che si sono tenute tra Palazzo Ferlaino e l’aula bunker di Catanzaro giovedì scorso, 9 gennaio.

In libertà. A scioglimento della riserva, i giudici hanno annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Palmisano, 22 anni di Vibo Valentia, finito agli arresti nel blitz dello scorso 19 dicembre con l’accusa di concorso in estorsione. Si tratta del fratello di Loris Palmisano, accusato invece di associazione mafiosa. Annullata la misura cautelare anche per Salvatore Morgese, di 57 anni, anche lui di Vibo Valentia e difeso dagli avvocati Diego Brancia e Santo Cortese. Per gli inquirenti sarebbe il custode delle armi della ‘ndrina Pardea-Ranisi e deve rispondere di associazione mafiosa. Dai domiciliari torna libero l’imprenditore Gaetano Staropoli, 53 anni di Ionadi anche lui difeso dall’avvocato Diego Brancia. Stesso provvedimento per Diana Pugliese, 53 anni di San Gregorio d’Ippona, difesa dall’avvocato Patrizio Cuppari e accusata di concorso in riciclaggio insieme alla sorelle Giamborino Benedetta e Rosa e al marito di quest’ultima Salvatore Mandaradoni. Il libertà tornano anche Caterina Pettinato, 40 anni di Francavilla Angitola, Daniele Pulitano, 36 anni di Pizzo e Carmelita Isolabella, 69 anni di Pizzo (difesi dall’avvocato Giovanni Vecchio). I giudici del Riesame hanno annullato la misura cautelare ai domiciliari anche per Maria Teresa Cugliari, 56 anni di Sant’Onofrio, difesa dall’avvocato Giosuè Monardo e accusata di intestazione fittizia di beni. Dal carcere ritorna in libertà Costantino Panetta, 36 anni, di Vibo Valentia (avvocati Francesco Capria e Santo Cortese), accusato di ricettazione di armi in concorso con Domenico Macrì e Domenico Camillò (classe ’41). Stesso provvedimento per Rocco Cichello, 31 anni, di Filandari, difeso dall’avvocato Daniela Garisto. Riviste anche le misure cautelari nei confronti di due donne di Sant’Onofrio: obbligo di dimora per Orsola Ventrice, 44 anni (difesa dall’avvocato Michelangelo Miceli), cognata di Domenico Cugliari, detto “Micu i Mela”, accusata di intestazione fittizia di beni; obbligo di presentazione alla pg invece per Rosa Figliano, 56 anni, anche lei accusata di intestazione fittizia di beni e difesa dall’avvocato Giosuè Monardo. Entrambe erano ai domiciliari. Misura cautelare annullata per Antonio Profeta, 42 anni di Vibo (obbligo di firma); Alessandro Sicari, 50 anni di Longobardi di Vibo (obbligo di firma), Emilio Gentile, 50 anni di Vibo, Roberto Ionadi, 21 anni di Vibo e Carmelo Lo Bianco, detto “U niru” 48 anni di Vibo, tutti difesi dall’avvocato Salvatore Sorbilli.

Ai domiciliari. Lasciano il carcere e passano ai domiciliari, infine, gli imprenditori Francesco Isolabella, 71 anni di Francesco Angitola, e Antonio Lopez Y Royo, 46 anni di Vibo, entrambi difesi dall’avvocato Giovanni Vecchio. Il primo deve rispondere del reato di trasferimento fraudolento di valori mentre l’altro è accusato di trasferimento fraudolento di valori per l’intestazione di una Range Rover. Dal carcere ai domiciliari Francesco Fortuna, 24 anni di Vibo Valentia , Antonio Iannello, 40 anni di Vibo, Filippo Grillo, 27 anni di Nerviano (provincia di Milano) ed Elisabetta Lo Iacono, 50 anni di Siracusa.

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