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Cannabis, un vizio di famiglia. “Irreversibili danni al cervello”

Italia prima in Europa per consumo di marijuana. Un giovane su quattro si sballa. I figli come i padri, fumano tutti

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In Canada, che è il Paese più liberale al mondo per gli amanti dell’‘erba’, la regione del Québec ha appena messo un altolà. Niente cannabis (legalizzata 14 mesi fa) se non si hanno più di 21 anni. Perché? Per via dei danni al cervello che fior di studi e ricerche citate dal governo dimostrano nei ‘fumatori’ cronici adolescenti.
Ma ora attraversiamo l’Oceano ed ecco cosa succede in Italia, dove, tra stop and go politici, sentenze contrastanti della Cassazione, liti solo ideologiche tra proibizionisti e anti, da anni su questo tema pare di vivere nella giungla. Siamo il Paese europeo che consuma più cannabis, assieme a spagnoli e greci. Dal punto di vista della diffusione percentuale, gli italiani ‘rollano’ il doppio rispetto ai cittadini del Paese dei coffee-shop , gli olandesi.

Hashish marijuana restano i preferiti. A cercarli sono soprattutto i giovani, che poi fumano prevalentemente in gruppo. Dicono gli esperti che i ragazzi – per ogni donna ci sono tre uomini che la fumano – comprano la cannabis per imboccare una via ritenuta soft allo sballo. Ma la verità è che tuttora si conosce pochissimo di questa sostanza. Venticinque studenti su cento fumano occasionalmente spinelli. Il direttore del Serd di Roma, Giuseppe Ducci, dice che “se abolissimo la cannabis, avremmo il 30% in meno di casi di schizofrenia paranoide“. Per 150mila studenti, nell’ultimo anno, è stato profilato un consumo di cannabis “a rischio”. La metà dei guidatori in stato di ebbrezza da stupefacenti e sottoposti a controllo stradale è risultato positivo alla cannabis. E si tratta in prevalenza di giovani tra 18 e 27 anni.

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