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Mafia e politica, Gratteri: “Spesso il candidato a sindaco è scelto direttamente dalla ‘ndrangheta”

Il capo della Procura di Catanzaro ospite della trasmissione "Di Martedì" parla dell'inchiesta che ha portato in carcere oltre 300 persone

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Un’inchiesta che ha scosso il sistema perverso che unisce una parte della politica con la criminalità organizzata. L’operazione “Rinascita”, coordinata dal capo della procura di Catanzaro Nicola Gratteri, che ha decapitato le cosche vibonesi, per certi aspetti rievoca la maxi retata che negli anni 80′ mise alla sbarra i capi di Cosa Nostra in Sicilia. Nicola Gratteri come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, quindi. Nicola Gratteri che, ospite della trasmissione “DiMartedì”, su La 7, ha svelato un aspetto inquietante: “Oggi il rapporto tra politica e ‘ndrangheta si è capovolto. Se 20 anni fa era il mafioso che si avvicinava al politico, oggi sono i politici che, magari per la paura di non venire eletti, si rivolgono allo ‘ndranghetista per assicurarsi il pacchetto di voti che il capo bastone controlla. Anzi, spesso a scegliere il candidato a sindaco, dove la presenza mafiosa è più forte, è direttamente la ‘ndrangheta”.

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