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Varapodio festeggia San Nicola, il Santo della Chiesa indivisa

Ai solenni festeggiamenti da parte della comunità guidata dal parroco don Gaudioso Mercuri ha partecipato anche monsignor De Nicolò

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Manca davvero poco al Natale e per le strade è un tripudio di luci e vetrine addobbate ormai da più di un mese, una ricerca sfrenata di regali da mettere sotto l’albero e di cibo con cui imbandire le nostre tavole sembra essere ciò che caratterizza questa festa. Ma il Natale, particolarmente per un cristiano, non può ridursi solo questo: il tempo di Avvento è pertanto il momento propizio per ritrovare la via della carità, della solidarietà, dell’amore verso il prossimo…E c’è un santo che nella sua vita si è distinto per le sue numerose opere di carità, un santo molto venerato in Italia – il più venerato al mondo – e il cui culto è particolarmente diffuso nella nostra regione calabrese dove tanti sono i comuni che lo hanno come loro patrono: è San Nicola di cui la Chiesa ne ricorda la memoria liturgica il 6 dicembre. Il giorno di San Nicola è stato molto atteso e sentito da tutta la comunità di Varapodio che, guidata dal loro parroco don Gaudioso Mercuri, si è prodigata con grande gioia, entusiasmo, collaborazione e spirito di servizio per l’organizzazione dei solenni festeggiamenti patronali in suo onore. A chiudere la novena, la solenne celebrazione eucaristica di sabato 6 dicembre che ha avuto luogo  nella parrocchia di San Nicola e che è stata presieduta, alle ore 17:00, da S.E. Rev.ma Mons. Paolo De Nicolò, già Reggente della Prefettura della Casa Pontificia – Città del Vaticano e Gran Priore degli Ordini Dinastici della Real Casa di Savoia, cui ha fatto seguito la processione per le principali vie del paese. La Santa Messa è stata animata dal coro e dai gruppi parrocchiali insieme anche al Centro Diocesano Vocazioni, di cui don Gaudioso è Direttore.

Una celebrazione davvero ricca di momenti di grande, sentita e partecipata preghiera ed elevata spiritualità che hanno fatto vibrare le corde più profonde dell’anima ed hanno toccato il cuore di tutti i presenti e dello stesso Vescovo che non ha risparmiato di esprimere quanto fosse rimasto piacevolmente colpito da ciò che egli stesso ha voluto definire “uno splendido spettacolo cristiano!”. Spettacolo di fede, di preghiera, di accoglienza, di comunione, degno – a suo dire – di quelli celebrati in Vaticano ai quali, negli anni, ha assistito. Dopo il saluto che la comunità ha rivolto al Vescovo, tutti i referenti e i responsabili dei gruppi parrocchiali, i presidenti e i membri delle diverse Associazioni che operano sul territorio, uno per volta, hanno offerto e versato l’olio nella lampada votiva di San Nicola che resterà accesa fino a Natale. Ad aprire le fila le autorità militari, nella persona del Maresciallo Raffaele Bellante, mentre a chiuderle il Sindaco dott. Orlando Fazzolari ed infine il Parroco don Gaudioso Mercuri che ha poi acceso la lampada insieme a Mons. De Nicolò. Subito dopo, il Sindaco ha prima letto una preghiera a San Nicola e poi consegnato le chiavi della città al Santo.  Nel corso della celebrazione, S.E. ha asperso l’assemblea con la Manna di San Nicola, un liquido limpido che trasuda dalle ossa del santo, custodite nella Basilica a lui dedicata a Bari e che i devoti hanno in ogni tempo sempre venerato tributandole il culto dovuto alle reliquie dei santi.  E sono davvero tanti i devoti di questo santo la cui fama di santità fu presente già durante la sua vita, si diffuse tra i suoi fedeli e continuò dopo la sua morte. Egli è il santo della Chiesa indivisa, colui che unisce Oriente e Occidente, cattolici e ortodossi: vissuto tra il 260 ed il 340 d.C. fu vescovo della città di Myra, l’attuale Turchia, San Nicola – come ha ricordato S.E. – ha difeso strenuamente la sua fede contro l’eresia ariana partecipando al Concilio di Nicea nel 325. Durante l’omelia Mons. De Nicolò ha spiegato i tratti fondamentali della vita di San Nicola e lo ha fatto a partire dai simboli che si possono osservare sulla statua parrocchiale che lo raffigura: la mitra ed il bastone pastorale che ne rappresentano l’episcopato; tre sfere d’oro poste sopra il Libro della Sacra Scrittura che rievocano l’episodio della dote concessa alle tre fanciulle, uno tra i più noti riguardanti le numerose opere di carità che egli ha compiuto nella sua vita. Si tramanda infatti che San Nicola venne a sapere che un uomo caduto in grave miseria, disperando di poter offrire alle tre figlie un decoroso matrimonio, aveva loro insinuato l’idea di prostituirsi allo scopo di raccogliere il denaro per la dote matrimoniale. Alla notizia di un tale proposito decise di intervenire e lo fece seguendo il consiglio evangelico: non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra. In altre parole voleva fare un’opera di carità senza che la gente lo notasse o lo ammirasse. La sua virtù doveva essere nota solo a Dio e non agli uomini.

Agì pertanto di notte tempo lasciando cadere dalla finestra della loro casa tre sacchetti di monete d’oro che consentirono al padre di poter sposare le sue figlie. Ed infine i tre bambini posti ai piedi della statua rievocano un altro dei prodigi di san Nicola che alcune leggende  raccontano e cioè quello dei tre bambini risuscitati . Di Mons. De Nicolò ha colpito molto la semplicità e la sapienza con cui ha parlato a tutti di questo straordinario santo ponendo più volte l’accento su quanto importante sia poter apprendere dalla vita dei santi. Per la comunità di Varapodio è stata davvero un’ immensa gioia ed una grazia aver potuto incontrare e conoscere un Vescovo in cui si sposano perfettamente carità, cultura, dottrina e fede profonda e la cui vita lo ha voluto a stretto contatto con chi santo poi lo è diventato. Sì, perché Monsignor De Nicolò è stato Reggente della Casa Pontificia dal 1994 e ciò ha significato stare a contatto quasi quotidianamente con San Giovanni Paolo II – allora Pontefice – del quale ha organizzato e partecipato all’organizzazione della sua vita quotidiana, dei suoi impegni apostolici e soprattutto delle sue udienze. Ciò ha permesso che egli avesse col Santo Padre un contatto diretto, privato grazie al quale ne ha potuto conoscere cultura e santità. E proprio durante le udienze che S.E. ha potuto assistere ad alcuni miracoli avvenuti per intercessione del Santo Padre. Due tra questi il caso di un bambino americano e di una mamma di cinque figli entrambi colpiti da un tumore all’ultimo stadio e guariti – come testimoniato da esami e referti medici – dopo aver incontrato il Papa. In quegli anni Monsignor De Nicolò ha conosciuto e più volte incontrato anche Santa Teresa di Calcutta, un altro grande esempio di carità sublimata da quel profondo amore per Cristo che ella riconosceva e serviva nel prossimo più bisognoso, negli ultimi tra gli ultimi. Le parole di Monsignor  De Nicolò rimarranno impresse in maniera indelebile in ognuno dei presenti che difficilmente riusciranno a dimenticare quest’uomo di Dio la cui apparenza rigida e austera cede il posto ad uno sguardo paterno e amorevole, ad un sorriso che rasserena e ad una semplicità che lo fa andare, commosso, incontro ai bambini del piccolo coro Santa Maria Goretti che lo hanno voluto omaggiare con un bellissimo canto del Rns dal titolo “Stai con me”. Anche la comunità ha voluto omaggiare S.E con alcuni doni. Per lui sono stati realizzati a mano e personalizzati: un servizio per l’altare, pensato in modo tale che potesse condividerlo con i suoi due fratelli vescovi ed un coprilibro con una croce lavorata a chiacchierino, la frase dipinta “Vobis enim sum Episcopus, Vobiscum sum christianus” di Sant’Agostino e il motto del suo stemma episcopale Victoria fides.

Crescere nella fede. In conclusione, prima di impartire la benedizione apostolica, il vescovo ha riposto la croce pettorale sulla statua di San Nicola e ricollocato nuovamente al dito del Santo l’anello che gli fu trafugato alcuni anni fa e che una famiglia del paese ha generosamente voluto offrire.  Don Gaudioso ha infine rinnovato i suoi sentimenti di grazie a Monsignor De Nicolò al quale è legato da profondo affetto e grande stima, ha inoltre ringraziato per la loro presenza i Cavalieri e le Dame dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, il preside avvocato Aldo Porcelli e Marcello Leonello, delegato della sezione di Palmi. La festa di San Nicola, a Varapodio, quest’anno è davvero stata – come si evince dalle parole del parroco – un momento comunitario per crescere nella fede e nella comunione fraterna, nello stile della condivisione, dell’accoglienza, della reciprocità, stando attenti alle piccole cose, alla qualità dei rapporti umani, ai bisogni del nostro prossimo. Da tutti questi contenuti ha trovato forma la bella iniziativa del mercatino natalizio Una manna per la carità che sarà aperto tutti i sabato per l’intero periodo natalizio. Un’iniziativa che ha coinvolto i gruppi parrocchiali e la comunità tutta, che gratuitamente, con dedizione e grande entusiasmo si è adoperata nella realizzazione artigianale di addobbi natalizi, liquori, conserve, oggettistica di vario genere, ricami e lavori all’uncinetto che potranno essere acquistati ed il cui ricavato andrà in beneficienza e contribuirà  alla realizzazione di alcune necessità della parrocchia. Una manna per la carità non vuole essere un semplice mercatino natalizio ma la dimostrazione che ciascuno possiede delle capacità, delle potenzialità che possono essere impiegate, collaborando insieme, per un bene comune.  Possa questo essere un Natale che unisce e non divide, che ci aiuti ad usare verso chi è nel bisogno quella stessa carità che San Nicola ci ha insegnato perché ciascuno di noi voglia mettere in circolo e lasciare che si espanda, quell’amore che per primi abbiamo ricevuto e che è l’unica cosa che rimane in eterno mentre tutto passa!