Cronaca

Giallo sulla morte di Bergamini, proteste contro il trasferimento del procuratore Facciolla

Aveva riaperto l'inchiesta dopo che in un primo momento si era prefigurata l'ipotesi del suicidio

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Manifestazione davanti al tribunale di Cosenza per chiedere “giustizia e verità” sulla morte di Denis Bergamini, il calciatore morto in circostanze mai chiarite nel 1989, ed a sostegno del Procuratore della Repubblica di Castrovillari, Eugenio Facciolla, trasferito a Potenza come giudice civile dal Csm perche’ indagato in un’inchiesta della Procura di Salerno, competente sui procedimenti riguardanti i magistrati del Distretto di Corte d’appello di Catanzaro. Facciolla aveva riaperto l’inchiesta sulla morte di Bergamini prefigurando nuovi scenari sulla dinamica del decesso del calciatore, attribuito in un primo tempo a suicidio. “Ci aspettavamo la chiusura delle indagini – ha detto Donata Bergamini, sorella di Denis, che ha partecipato alla manifestazione – non il trasferimento di Facciolla. Non voglio entrare nel merito della sua vicenda, ma per noi si tratta di un’ennesima fucilata. Chiedo che lascino l’inchiesta al procuratore Facciolla, una persona schiva e riservatissima”.

“Il Procuratore Facciolla – ha aggiunto Donata Bergamini – ha sempre svolto le sue indagini in silenzio e di certo ha fatto piu’ lui che altri. Spero che il Csm riveda la decisione di trasferirlo. Per la nostra famiglia, che lotta e aspetta giustizia da trent’anni, e’ come se avessero nuovamente voluto bloccare, ad un passo dalla verita’, il ‘caso Bergamini'”. Alla manifestazione, organizzata dall’associazione “Verita’ per Denis”, ha partecipato un gruppo consistente di cittadini e tifosi del Cosenza calcio.

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