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Pensioni, l’Ocse: i giovani lavoreranno fino a 71 anni

Lo studio sottolinea che abbiamo la più alta età legale per andare in pensione ma una delle più basse età effettive. Critiche a Quota 100

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Pensioni, l’Ocse fotografa il sistema italiano (e le sue storture) nel rapporto ‘Pension at Glance’. L’Italia prevede un’età legale per accedere alla pensione tra le più alte al mondo, 67 anni – sottolinea lo studio – ma l’età effettiva è ben più bassa: 62. In più abbiamo la seconda spesa per le pensioni (16,2% del Pil) tra i Paesi industrializzati e il primato per i contributi previdenziali, l’Italia  inoltre è uno dei Paese più vecchi al mondo, destinato a diventare ancora più vecchio.

In pensione a 71 anni

L’età in cui lasciamo – e lasceremo – il lavoro è il paradigma dello scontro tra generazioni. E il futuro è da incubo per i giovani d’oggi: l’Italia è uno dei 4 Paesi Ocse in cui chi entra oggi nel mondo del lavoro andrà in pensione tardissimo. Secondo l’Ocse per un giovane di 22 anni che ha iniziato a lavorare nel 2018, in base alla legge Fornero che prevede l’aggancio all’attesa di vita (ora congelato fino al 2026), il traguardo della pensione si sposta ancora più avanti, a 71 anni, che è l’età più elevata – in compagnia di Olanda ed Estonia – dopo quella della Danimarca che alzerà l’asticella della pensione a 74 anni.

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