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Elezioni regionali, Talarico ribatte: “Sono di matrice socialista non di centrodestra”

L'imprenditore replica al vetriolo a quanti lo avrebbero accusato di provenire da altra area politica

Talarico Maurizio
“Apprendo da alcuni organi di stampa che sarei di centrodestra. Intanto è ridicolo parlare di una vicenda di oltre 22 anni fa quando avevo l’età di 29 anni. Stiamo parlando di un’epoca in cui c’era ancora la lira e non esisteva quasi nessuno dei partiti che ci sono oggi. Ciò premesso, se proprio vogliamo entrarci, è tutto assolutamente coerente con il mio percorso politico: sono sempre stato di matrice socialista e, dopo le note vicende che portarono allo scioglimento del Psi di cui con onore  ed  orgoglio ho militato  ho ricoperto l’incarico di segretario della città di Catanzaro Fgsi e  successivamente segretario provinciale del Movimento giovane socialista nonché membro della direzione nazionale giovanile. Nell’epoca della seconda repubblica aderii al centro democratico riformista – il cui nome già dovrebbe fugare ogni sospetto. Se siete alla ricerca del pelo nell’uovo lo troverete su altri candidati. Io ho manifestato la mia voglia di lottare per il riscatto della mia terra. Parliamo di come risolvere i problemi, di come creare lavoro e di come far tornare la Calabria centrale nel dibattito nazionale. Ho visto in questi 22  anni persone cambiare più casacche e presentarsi ai loro elettori succubi dei loro favori solo esclusivamente per tornaconti personali . Il resto mi interessa poco”. Così l’imprenditore Maurizio Talarico, che era stato proposto per guidare la coalizione facente capo al Pd alle prossime elezioni regionali.
“Piuttosto che chiedersi cosa ho fatto in questi 22 anni come ben noto sia a livello nazionale che a livello internazionale relegando un immagine di una Calabria onestà perbene e che non vive solo di ndrangheta, in ogni mia intervista ho sempre  vantato con orgoglio -ha sottolineato – l’appartenenza alla mia terra e alle mie radici definendolo un calabrese in Italia ed un italiano nel mondo. Li invito invece a spiegare come mai hanno lasciato il loro lavoro preferendo  vivere di pane e politica senza valori con i pessimi risultati sotto gli occhi di  tutti. In alcuni di loro basta vedere con quale tipo di abitazione sono entrati in politica e quella in cui vivono oggi. Basta osservare le loro mogli come vestono. Questa è oggi la Calabria. Non mi vergogno  a dirlo e con orgoglio, come in tempi non sospetti l’ho affermato in diverse interviste non meno di 18 anni fa ho rotto il salvadanaio  dei miei figli per prendere 60 euro per comprare il latte, questo sono io”.