Falsi esami all’università di Catanzaro, il processo finisce in prescrizione

Lo scandalo scoppiò nel 2007 ma dopo sei anni di udienze e continui rinvii, i giudici scrivono la parola fine. Nell'inchiesta erano coinvolti 91 studenti

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Prescrizione e nulla di fatto. E’ terminato così il processo sui falsi esami all’università Magna Graeci di Catanzaro. Dopo sei anni di udienze e continui rinvii per i cambi del collegio giudicante, ieri mattina è stata scritta la parola fine su un processo scaturito da un vero e proprio scandalo scoppiato nel 2007. Nell’inchiesta, condotta dalla Procura di Catanzaro, rimasero coinvolti, tra gli altri, quattro funzionari e due docenti dell’Ateneo catanzarese oltre a 91 studenti provenienti da diverse parti della Calabria. E’ stato lo stesso pubblico ministero – scrive nell’edizione odierna la Gazzetta del Sud – ad avanzare la richiesta dopo aver preso atto che i reati residui erano ormai prescritti per tutti gli imputati.

A far scattare l’indagine fu lo stesso Ateneo quando un docente si accordo della partecipazione a un sessione di laurea di una studentesse che era certo non avesse mai superato l’esame della sua materia. Da qui partirono tutti gli accertamenti che portarono alla scoperta di un vero e proprio sistema che coinvolgeva una serie di funzionari, ma anche due professori. A beneficiarne sarebbero stati ben 91 studenti iscritti alla facoltà di Giurisprudenza. Tra di loro c’era chi avrebbe sborsato complessivamente 60mila euro per arrivare a conseguire la laurea e chi invece in soli due anni avrebbe superato addirittura venti esami.

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