Cronaca

Autunno di “veleni” a Pizzo. Semina zizzania la lista degli amanti e dei tradimenti

Ci sarebbero anche imprenditori eccellenti tra gli indiziati e i Carabinieri hanno aperto un'indagine per identificare gli autori delle lettere divulgate in tutta la città

pizzo carabinieri

A Pizzo c’è chi ha deciso di mettere il dito tra moglie e marito. Circola infatti tra le cassette postali e i messaggi whatsapp una lista di presunti infedeli e di amanti che sta seminando zizzania tra le famiglie interessate facendo fioccare una sfilza di querele contro ignoti. Gli elenchi che gettano fango sui presunti infedeli e le relative amanti con tanto di nomi e cognomi messi nero su bianco è finita al vaglio dei Carabinieri della locale Stazione che adesso vogliono dare un volto ai “corvi” che queste lettere le hanno scritte e divulgate in tutta la città.

Doppio elenco. Nelle ultime settimane – secondo quanto scrive Gazzetta del Sud che si sta occupando del caso – sono state divulgate due liste coi nomi dei presunti infedeli che oltre a creare dei problemi all’interno delle famiglie stanno destando anche timori poiché c’è chi adesso ha paura di essere annoverato in un nuovo elenco. Nelle liste ci sono i nominativi di noti imprenditori ma anche di donne alle quali vengono addirittura addebitate prestazioni a pagamento. Illazioni di bassissimo profilo che ledono la dignità delle persone colpite e stanno facendo discutere un’intera città al di là del sarcasmo e dell’ironia.

Le indagini. I Carabinieri hanno avviato le indagini per fare luce sulla vicenda e hanno già acquisito le immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in tutti i quartieri in cui le liste sono state diffuse manualmente (in diversi casi sono state invece recapitate tramite il servizio postale) e si avvarranno dell’aiuto anche delle persone offese – a cui sottoporranno i video – per snellire l’attività di ricerca. Intanto quella che appare come una sorta di catena di Sant’Antonio prosegue attraverso i social e whatsapp alimentando il seme della zizzania tant’è che gli stessi Carabinieri hanno consigliato di non incrementare la “catena”. L’obiettivo è quello di stoppare le condivisioni della lista evitando, in questo caso, di mettere il dito nella piaga.

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