Economia & società

Coldiretti, no ai tagli dell’Europa all’agricoltura italiana: “Un salasso per la Calabria”

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Preoccupa e non poco la proposta di regolamento transitorio adottato dalla Commissione europea che prevede un taglio di 370 milioni di euro all’agricoltura italiana per la Politica agricola comune (Pac) dal 2020 al 2021. “Una agricoltura – afferma Coldiretti Calabria – che è diventata la più green d’Europa con primati nella qualità e nella sicurezza alimentare, valori e potenzialità che evidentemente non vogliono essere riconosciuti”.

Per l’Italia vengono stanziati 3,56 miliardi in pagamenti diretti e 1,27 per lo sviluppo rurale (Psr), rispettivamente quindi 140 milioni (-3,9%) e 230 milioni in meno (-15,6%) rispetto al massimale 2020, per una riduzione totale di 370 milioni di euro, prevista nel 2021 con il passaggio dal nuovo al vecchio Quadro Finanziario Pluriannuale (QFP). E quali saranno le conseguenze per la Calabria? Nel 2021 una perdita di risorse rispettivamente per il Psr di 13.388306,00 milioni di euro e per i pagamenti diretti di 10.2220.00,00 milioni di €, l’ottava regione in Italia per taglio di risorse (vedi tabella allegata). “Un salasso – commenta Francesco Cosentini direttore di Coldiretti Calabria – che ne sette anni di programmazione 2021-2027 potrebbe superare i 160milioni di euro. Con l’adozione dei regolamenti transitori la Commissione europea riconosce che, per il prolungarsi dello stallo sui negoziati paralleli sulla riforma e sul bilancio Ue 2021-2027, non ci sono i tempi per avviare la nuova Pac nel 2021 come previsto. Propone quindi una serie di aggiustamenti necessari a estendere l’attuale quadro legislativo e posticipare l’applicazione delle nuove regole di un anno, affinchè la nuova Pac possa entrare in vigore il 1 gennaio 2022”.

A giudizio di Coldiretti, è necessario garantire all’agricoltura le risorse necessarie per continuare a rappresentare un motore di sviluppo sostenibile per l’Italia e l’Europa  nel sottolineare che indebolire l’agricoltura che è l’unico settore realmente integrato dell’Unione significa minare le fondamenta della stessa Ue in un momento particolarmente critico nel quale vanno fatte scelte decisive per il suo futuro. “Anche dall’ultimo rapporto Svimez – afferma Franco Aceto presidente di Coldiretti Calabria – emerge in modo netto, che quando va in crisi l’agricoltura al Sud e in particolare in Calabria, le conseguenze ricadono sull’intera economia con indici negativi per il PIL e altri fattori economici. Un arretramento sul fronte delle risorse europee sulle quali poter contare avrà pesanti conseguenze nella nostra regione”.

“Il negoziato tra i Capi di Stato e di Governo è un appuntamento chiave è necessario pertanto sempre maggiore intransigenza – precisa Coldiretti – nelle prossime tappe per salvaguardare le risorse finanziare ma anche per realizzare una riforma della Politica Agricola Comune (PAC) che “riequilibri” la spesa facendo in modo di recuperare con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all’occupazione agricola per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranità alimentare in un momento in cui il cibo è tornato strategico nelle relazioni internazionali dagli accordi di libero scambio all’embargo fino ai dazi”

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