Riforma della prescrizione, anche a Catanzaro gli avvocati protestano e si astengono dalle udienze

All'astensione ha aderito anche il Coa di Catanzaro, "contro le derive giustizialiste". Previsti dibattiti e tavole rotonde con la partecipazione pure del procuratore Nicola Gratteri

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Il pericolo di una possibile “abolizione della prescrizione” mobilita gli avvocati che decidono di far sentire forte la propria voce in una lettera al ministro della Giustizia affinchè intervenga “al fine di rivedere la proposta di legge, coinvolgendo il consiglio dell’ordine degli avvocati nella rivisitazione “della nuova disciplina in materia di prescrizione”. A chiarirlo in una lettere inviata al Guardasigilli, al Consiglio nazionale Forense e all’Organismo congressuale forense è il Consiglio dell’ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro, presieduto da Antonello Talerico. A giudizio dei legali, “la nuova disciplina, così come concepita, comporterà con assoluta certezza, effetti di grave decelerazione e ritardo nella trattazione di procedimenti nei successivi gradi di impugnazione, venendo meno il limite temporale alla loro definizione in merito, da sempre operante, nella prassi giudiziaria, quale elemento di sollecitazione alla fissazione e alla definizione dell’incardinato giudizio”.

Per gli avvocati, “l’abolizione della prescrizione dopo la sentenza di primo grado si rappresenta come circostanza foriera di grave nocumento nei confronti del cittadino sottoposto a processo, concretizzando, in prospettiva, una costante incertezza circa i tempi di conclusiva definizione del procedimento”. E ciò “in palese antitesi con il principio sancito della costituzione della ragionevole durata del processo”. Peraltro, “è quella delle indagini preliminari – spiega l’ordine degli avvocati – la fase in cui si consuma una percentuale elevatissima dei termini previsti” in relazione alle prescrizioni. Pertanto, tutte queste ragioni hanno indotto le Camere penali italiane ad indire l’astensione dalle udienze e da altre attività giudiziarie nella settimana compresa tra il 21 e il 25 ottobre, ovvero, da lunedì scorso e fino a venerdì. Astensione alla quale ha aderito anche il Coa di Catanzaro, “contro le derive giustizialiste” ed il “processo infinito” per la difesa dei principi costituzionali. Il presidente Antonello Talerico, allarmato, chiarisce: “Si rischia di ritornare ad una sorta di Tribunale dell’Inquisizione dove all’imputato non spetterà che ritrattare, per evitare di subire una pena più importante.

Per domani è prevista una conferenza stampa indetta dalla Camera penale del capoluogo di regione e per venerdì una tavola rotonda, alla quale prenderanno parte magistrati,avvocati e politici. Atteso anche l’intervento del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, che per la prima volta prenderà parte ad un dibattito organizzato dall’Ucpi.

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