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Comune Vibo verso il secondo dissesto, Costa: “Noi abbiamo operato nel miglior modo possibile”

L'ex primo cittadino ricorda che i referenti politici dell'attuale maggioranza ostentano fittiziamente la loro verginità rispetto all'operato delle precedenti amministrazioni

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Non intende entrare nel merito della polemica tra il sindaco Maria Limardo e il capogruppo del Pd Stefano Luciano, ma mette ancora una volta i puntini sulle i rispetto alla sua gestione dei conti pubblici l’ex sindaco di Vibo Valentia Elio Costa, rispolverando dati e cifre che aveva reso note già dopo la fine della sua esperienza amministrativa.

“All’atto del mio insediamento quale Sindaco risalente al giugno 2015 – ha esordito l’ex magistrato – ho trovato un fondo cassa di euro 4.246.626,28 e fondi vincolati da ricostituire pari ad euro 26.208.301,70 per come risulta dalla determina n. 333 del 23.04.2015 a firma della dott.ssa Adriana Teti, con la conseguenza che essendo stato il fondo cassa destinato, come previsto dalla legge, al ripianamento dei fondi vincolati, in realtà, la situazione era la seguente:

a) Nessuna disponibilità di fondo cassa, b) fondi vincolati da ripianare pari a circa 22 milioni di euro.
Per contro, alla data del 31.01.2019, termine della mia gestione, i fondi vincolati da ripianare, per come risulta dalla verifica straordinaria di cassa, ammontavano ad euro 24.511.683,06, con un fondo cassa di euro 14.099.789,61, con la conseguenza che la somma dei fondi vincolati da ricostituire al termine della mia gestione era pari ad euro 10.411.893,45 (pertanto durante la mia gestione i fondi vincolati sono stati ricostituiti per un ammontare di circa 11.549.782).

Peraltro all’entrata in vigore (anno 2015) della normativa relativa alla “contabilità armonizzata di Regioni ed Enti locali”, che, tra le altre cose, prevede l’obbligatorietà di uno specifico Fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde) per le somme non riscosse dai comuni nell’anno (Fcde che rientra nelle voci passive del bilancio degli enti), rappresentai immediatamente ai soggetti politici facenti parte della maggioranza i seri problemi che ciò avrebbe comportato per il Comune di Vibo Valenti, in conseguenza delle ataviche difficoltà nella riscossione dei tributi. Tale circostanza, infatti, ha comportato che i successivi bilanci consuntivi si chiudessero con disavanzo, nonostante le spese fossero sempre inferiori alle entrate, come può facilmente desumersi dall’entità della ricostituzione dei fondi vincolati.

A dicembre scorso, l’Organo Straordinario di Liquidazione (OSL), nominato a seguito della dichiarazione di dissesto del 2013, ha comunicato all’Amministrazione Comunale che per definire i debiti relativi alla procedura di dissesto finanziario in corso e quindi chiudere la procedura, l’Ente avrebbe dovuto corrispondere all’OSL la somma di circa 7 milioni di euro e che, in mancanza tali debiti sarebbero ricaduti direttamente sull’Ente.
Ovviamente anche di questa ulteriore difficoltà finanziaria dell’Ente ho messo a conoscenza immediatamente i soggetti politici che facevano parte della maggioranza.

Inoltre, sempre a dicembre scorso, quando è iniziata la crisi che ha portato alla conclusione anticipata della mia Amministrazione, ho manifestato a tutti i referenti politici dei gruppi presenti in Consiglio Comunale, che la fine anticipata della consiliatura avrebbe comportato il concreto rischio di un nuovo dissesto finanziario (circostanza che ho anche ribadito in tutte le interviste rilasciate dopo la conclusione della mia attività di Sindaco).
Per contro il referente politico del gruppo consiliare più numeroso della maggioranza, sebbene abbia fatto parte, in qualità di Presidente del Consiglio, dell’Amministrazione durante la quale è stato dichiarato il dissesto finanziario, non dimostrò alcun interesse alle mie preoccupazioni limitandosi ad usare la laconica parola “pazienza”.

A gennaio scorso, a seguito delle dimissioni della maggioranza dei Consiglieri Comunali, l’Amministrazione di cui ero Sindaco ha cessato anticipatamente e si è insediato il Commissario Straordinario, il quale ha stabilito di fare ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale prevista dall’art. 243 bis del TUEL.

L’attuale Amministrazione Comunale di Vibo Valentia ad agosto u.s. ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale per una somma complessiva di circa 24 milioni di euro, dei quali a) circa 12 milioni relativi ai fondi vincolati da ripianare, b) circa 7 milioni derivanti dai debiti inerenti al dissesto dichiarato nel 2013 e c) circa 5 milioni riguardanti i potenziali rischi per i contenziosi pendenti. Sulla scorta di tali premesse risulta chiaro che l’Amministrazione da me presieduta ha operato nel miglior modo possibile, tenendo conto delle gravi difficoltà nelle quali versava l’Ente.

In ogni caso tutte le problematiche emerse e tutte le decisioni adottate sono state condivise con i referenti politici dei gruppi consiliari facenti parte della maggioranza pro tempore, inclusi quelli che attualmente sostengono l’Amministrazione Comunale in carica, ostentano fittiziamente la loro assoluta estraneità rispetto a tutte le decisioni adottate dalle precedenti Amministrazioni”.

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