Il Codacons scrive alla Regione: “Riapra il bando per l’inclusione dei soggetti svantaggiati”

Per l'associazione dei Consumatori è necessario scongiurare il sospetto di finanziamenti riservati "a pochi intimi"

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In Calabria la legge regionale nr. 27/1985 ha come obiettivo quello di promuovere interventi finalizzati a rendere effettivo il diritto allo studio, rimuovendo tutti gli ostacoli di ordine economico e socio-culturale che limitano la frequenza e l’assolvimento dell’obbligo scolastico. In quest’ottica il piano per il “Diritto allo Studio” costituisce una priorità delle politiche regionali. Nel programmare il Piano 2019, la Regione si è proposta di realizzare di una serie di interventi per sostenere i comuni nel diritto di accesso all’istruzione attraverso una maggiore qualificazione e diffusione dei servizi erogati agli studenti con fragilità ed a rischio di abbandono, “attraverso azioni di ampliamento e miglioramento delle opportunità formative”.

In buona sostanza la Regione ha ritenuto doveroso valorizzare “modelli innovativi di intervento” per fronteggiare la dispersione scolastica ed innalzare i livelli di istruzione, formazione e competenza dei giovani calabresi a quelli medi europei. Quindi azioni per favorire l’inclusione dei soggetti più svantaggiati e a rischio di esclusione sociale: diversamente abili, giovani che crescono in contesti difficili, ragazzi a rischio dispersione scolastica. Interventi per complessivi 4,5milioni di euro (4.410.000 per l’esattezza). Le priorità degli interventi sono: Inserimento alunni disabili, cui andrà 50% delle risorse; Servizio Mensa, con il 32% delle risorse; Acquisto scuolabus cui sarà assegnato il 10% delle risorse e Servizio convitto e semiconvitto con l’8% delle somme disponibili. Gli interventi, recita il bando, saranno attivati mediante valutazione delle proposte che perverranno “entro il 15 ottobre 2019” e ciascun progetto ammesso sarà finanziato per un importo da 5mila euro fino a 25mila euro. Soggetti attuatori dovranno essere le Istituzioni scolastiche, gli Enti Locali e le Associazioni no profit operanti nel settore dell’istruzione. “Una lodevolissima iniziativa che, tuttavia, si narra sia stata poco pubblicizzata”. Scrive in una nota il Codacons che aggiunge: “Abbiamo ricevuto, infatti, numerose segnalazioni e proteste da parte di associazioni alle quali è stata preclusa la possibilità di partecipare. Tanto alla luce delle evidenti difficoltà riscontrate per “scovare” il bando nonchè alla lacunosità delle modalità per la presentazione della domanda e, infine, per la “cripticità” delle indicazioni fornite”.

Per queste ragioni il Codacons chiede la riapertura dei termini per presentare le domande: “Chiediamo – sostiene l’associazione dei consumatori – alla Regione un segnale di apertura e di incoraggiamento per garantire ai ragazzi le migliori opportunità formative e scongiurare il sospetto che il bando sia riservato a “pochi intimi”. Non condividiamo la retorica del “tanto non serve a nulla”, perché è fondamentale lavorare affinché il diritto allo studio divenga un’effettiva garanzia, in ogni suo aspetto. Proprio per questo riteniamo doveroso coinvolgere tutte le realtà che, da anni, svolgono la loro opera a tutela dei ragazzi e della loro formazione.
La riapertura dei termini, dunque, consentirebbe ad una pluralità di soggetti di presentare progetti per favorire l’inclusione dei ragazzi più svantaggiati e a rischio di esclusione sociale. Nella certezza che l’ambiente educativo in cui crescono determinerà il loro futuro”.

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