Comune di Cosenza in dissesto, Occhiuto: “Resto candidato alla presidenza della Regione”

Il sindaco conferma la sua intenzione di candidarsi a governatore della Calabria e attacca a Lega: "Il suo è un vero e proprio sciacallaggio politico"

occhiuto

"Tengo a tranquillizzare i cittadini perchè sul piano amministrativo e tributario non cambia nulla e non risentiranno in alcun modo di tale stato. Così come non cambia nulla sul piano della mia candidatura a governatore della Calabria. Ho dato la mia disponibilità a realizzare un progetto per questa regione e andremo avanti. Non sussistono ragioni di incandidabilità". Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, commentando la deliberazione di dissesto del Comune da parte della Corte dei conti. "Eravamo ampiamente preparati a questa situazione - aggiunge Occhiuto - anche se, com'è ovvio, abbiamo posto in essere tutto quello che era nelle nostre possibilità per scongiurarla. In merito, si era già espressa la Corte dei Conti regionale. Paghiamo oggi le conseguenze causate dai debiti pregressi delle precedenti amministrazioni. Anzi, nel corso di questi anni, abbiamo in parte ripianato la mole debitoria, al di là di ogni previsione. Dispiace che questa sentenza arrivi proprio ora, considerando che avevamo chiesto un rinvio in virtù della proposta di legge nazionale presentata apposta per il riequilibrio finanziario dei Comuni. Avevamo infatti posto in atto alcune misure ad hoc, da completare entro la fine dell'anno. Rispetto alla nostra specifica richiesta di rinvio e al relativo rigetto, non posso fare a meno di rimanere perplesso".




"Quello della Lega è un vero e proprio sciacallaggio politico", ha quindi sostenuto il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, facendo riferimento alla dichiarazione del Commissario della Lega Calabria, Cristian Invernizzi, sulla deliberazione di dissesto del Comune di Cosenza da parte della Corte dei Conti. "Il mio operato - aggiunge Occhiuto - è stato assolutamente onesto. C'è un attacco concentrico contro mia persona, perché evidentemente mi temono. La mia volontà di candidarmi alla Regione non è pura velleità. Considerato che per questa città ho fatto tanto, da più parti mi sono arrivate richieste di scendere in campo. Anche il tempismo della Corte dei conti mi lascia perplesso e mi insospettisce. Evidentemente qualcuno sta provando in ogni modo a fermarmi perchè sa bene che potrei cambiare il sistema che fin oggi ha governato la Calabria".

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