Cronaca

Il giallo sulla morte di Lisa Gabriele, la lettera anonima svela: “Uccisa da un poliziotto”

Il caso è stato al centro dell'ultima puntata di "Chi l'ha visto?". Non si trattò di un suicidio ma di un omicidio: "Coinvolto anche un maresciallo dei carabinieri"

chi l'ha visto

“Sono un poliziotto onesto della Stradale. Per troppo tempo sono stato costretto al silenzio dalla paura…”. Inizia così una lettera anonima che fa nuova luce sulla morte di Lisa Gabriele, la ragazza ventiduenne di Rose in provincia di Cosenza. Il caso è stato affrontato nella puntata di “Chi l’ha visto?” andata in onda mercoledì sera su Rai3. Al centro della vicenda proprio la lettera anonima recapitata alla Procura della Repubblica di Cosenza secondo la quale l’omicidio sarebbe stato compiuto da un poliziotto che con la giovane avrebbe avuto una relazione sentimentale.

La lettera. Il servizio ha ricostruito nei dettagli il caso ma ha soprattutto fornito nuovi elementi indiziari partendo proprio dalla lettera anonima scritta da chi “non c’è la fa più a mantenere questo peso sulla coscienza”. Nella missiva, al centro della nuova indagine condotta dal sostituto procuratore Antonio Tridico, un poliziotto della stradale scrive: “Per troppo tempo sono stato costretto al silenzio dalla paura e per troppo tempo afflitto dal senso di impotenza e dal rimorso. Voglio però liberarmi almeno dal peso di non aver in qualche modo contribuito a fare luce su un episodio gravissimo… Parlo di una ragazza, Gabriele Lisa, originaria di Rose, morta a 22 anni per la sola colpa di essersi innamorata di un delinquente che purtroppo veste la mia stessa divisa”.  Sulla lettera c’è anche scritto il nome del presunto assassino. Secondo quanto scrive l’anonimo, Lisa si era presentata con un piccolo cuscino sotto i vestiti per simulare la pancia gonfia e comunicare di essere incinta. Per questo motivo sarebbe stata picchiata selvaggiamente tanto da essere costretta a recarsi in ospedale dove è stata accompagnata da una pattuglia della polizia stradale. “La ragazza di cui parlo – si legge nella lettera – è stata barbaramente uccisa. Soffocata con un cuscino. Lisa è stata uccisa e il 9 gennaio è stata trovata in un bosco con vicino una bottiglia di liquore e dei medicinali. Tutto predisposto per far credere a un suicidio”. L’anonimo rivela quindi il coinvolgimento nella vicenda di un carabiniere. “Un’altra persona coinvolta è un maresciallo dei carabinieri”.

Il mistero. La giovane Lisa Gabriele venne trovata morta nel bosco di Montalto Uffugo, a pochi chilometri da Cosenza. Era il 9 gennaio del 2005 e Lisa all’epoca aveva soltanto 22 anni. Inizialmente gli inquirenti orientarono le indagini sull’ipotesi di suicidio fidandosi di alcuni elementi trovati vicino al corpo senza vita della giovane: una lettera d’addio, due bottiglie di alcolici e un blister di antidepressivi. Bastò però attendere l’autopsia per capire che le cose non erano andate come poteva sembrare.

L’omicidio. Infatti Lisa Gabriele non aveva bevuto e non aveva assunto alcun farmaco né droga. La giovane era stata soffocata in un altro luogo, poi portata in quel luogo a bordo di un’auto e abbandonata lì nel bosco dove venne poi rinvenuta. A conferma del trasporto in macchina furono trovati segni di pneumatici nella zona. A rappresentare la famiglia l’avvocato Annunziata Paese.

 

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