Cronaca

Figuravano in servizio, ma andavano a fare la spesa. Denunciati sei dipendenti pubblici (FOTO)

Truffa aggravata e continuata, falsa attestazione della presenza in servizio e peculato d’uso continuato. Sono le accuse accuse contestate a sei dipendenti pubblici indagati dalla Procura di Locri, tre dei quali sospesi per un anno dal pubblico ufficio. Si tratta in particolare di cinque cantonieri della Città Metropolitana di Reggio Calabria, il cui compito principale è quello di vigilare le strade provinciali - che sono stati sorpresi dagli uomini del commissariato di Bovalino, in frequenti interruzioni del servizio, anche dopo poche ore di lavoro (generalmente un paio), per dedicarsi invece ad attività personali e con l’auto di servizio. Spesso recandosi in centri commerciali, in negozi di abbigliamento, aziende agricole o andando a prendere il figlio a scuola o, semplicemente, tornandosene a casa.




I fatti sono stati documentati con filmati e foto ritenute dagli inquirenti “inequivocabili” e si è calcolato si stato causato, nel complesso, un danno patrimoniale alla Città Metropolitana quantificato in circa 10 mila euro, corrispondente cioè alla svariate ore di lavoro retribuite ma in realtà non effettuate. Nel corso delle investigazioni, poi, sono state accertate delle condotte simili commesse da una dipendente della Regione Calabria in servizio presso la sede di Bovalino del Centro per l’Impiego di Locri, che è stata ripresa dalle telecamere mentre, in più occasioni, si sarebbe allontanato anch’essa dall’ufficio e senza attestare l’interruzione del lavoro.

Il provvedimento di oggi arriva al termine di una indagine condotta dalla polizia di Bovalino nei primi mesi di quest’anno - sotto il coordinamento del sostituto procuratore titolare delle indagini - e che ha permesso di documentare, anche con delle videoriprese ed il monitoraggio satellitare di veicoli, quella che gli stessi investigatori hanno definito come una “sistematica abitudine” degli indagati ad allontanarsi dal posto di lavoro, “traendo così in inganno l’ente pubblico di cui sono dipendenti” e percependo ingiustamente lo stipendio per prestazioni non effettuate.

Anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, ha espresso il suo plauso all’autorità giudiziaria ed alla Polizia di Stato per l’attività svolta che mira a garantire l’effettività dell’impegno dei dipendenti dell’ente e al servizio dei cittadini in un settore importantissimo come quello della vigilanza e cura delle strade e la massima disponibilità della Città Metropolitana a fornire tutte le informazioni utili a chiarire qualsiasi aspetto della vicenda.

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