Cronaca

Cavallaro (Cisal) vince un’altra causa contro Tansi: “Non c’è stata diffamazione”

La sentenza: "I commenti censurati dall'ex commissario della Protezione Civile rappresentano la legittima espressione di una opinione che rientra nei limiti di una critica tutelata a norma di legge"

Francesco-Cavallaro1a-Segretario-Generale-CISAL

Ricorderete la “crociata” social intrapresa dall’ex Capo della Protezione Civile Calabrese, e fresco neo autocandidato alla Presidenza della Regione Calabria, Carlo Tansi, nei confronti della Cisal, per cui il Signor Tansi è stato condannato dal Tribunale di Roma ad un risarcimento per oltre 20mila euro. Ricorderete della denuncia-querela che lo stesso signor Tansi fece nei confronti del Segretario Generale della Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori, Francesco Cavallaro (difeso dall’avvocato Domenico Colaci), e del dipendete regionale e dirigente sindacale Gianluca Tedesco (difeso dagli avvocati Giuseppe Pitaro e Vittorio Ranieri), “ravvisando profili di penale responsabilità per alcuni commenti provenienti dai due rappresentati sindacali e pubblicati su svariate testate giornalistiche” in cui gli stessi “invitavano al Presidente della giunta regionale a sollevare lo stesso Tansi dall’incarico di capo della Prociv calabrese, in quanto giudicato carente di competenza e professionalità oltre che di scarse capacità gestionali”.

Commenti così diffamatori secondo Tansi tanto da “ledere il suo onore e la sua professionalità, esponendolo a rischi ed a minacce in ambiente regionale”. Ciò che non sapete, e che vi raccontiamo oggi, è che il Tribunale di Catanzaro, dopo una prima archiviazione datata il 09/10/2018, ha confermato la decisione del pm spiegando al Signor Tansi ed ai suoi legali che “i commenti censurati dal Tansi – provenienti da soggetti portatori degli interessi dei lavoratori iscritti al sindacato – rappresentano la legittima espressione di una opinione che rientra nei limiti di una critica tutelata a norma di legge” perché “utilizzati nella esatta prospettiva di argomentare una richiesta di intervento del Presidente della giunta regionale a tutela dei lavoratori”. Si chiude così un’altra spiacevole parentesi legata al Signor Carlo Tansi al quale, considerati i suoi nuovi impegni come autocandidato a Governatore della Calabria, è bene ricordare, e lo fa direttamente il Tribunale di Catanzaro che ” la libertà di parola prevale sempre costituzionalmente tra i due diritti di critica e dignità, altrimenti la dialettica democratica non potrebbe realizzarsi”.

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