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Regionali, mistero sulla data delle prossime elezioni. Oliverio: “Non ho ancora deciso”

Oliverio

Un lungo e a tratti acceso dibattito sulla data delle prossime elezioni regionali ha caratterizzato la seconda parte dei lavori dell’odierno Consiglio regionale. Ad aprire il dibattito, è stata la richiesta del presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, di inserire all’ordine del giorno due proposte di legge, una delle quali è una variazione al bilancio di previsione per la copertura delle spese pre-elettorali ed elettorali entro fine 2019, per un importo complessivo di 7 milioni. “Il finanziamento del procedimento elettorale non è un atto politico, nel senso che questo provvedimento è un atto dovuto e di carattere tecnico, perché ricordo che la data delle elezioni viene fissata dal presidente della Regione di concerto con il presidente della Corte d’Appello nel periodo previsto dalla legge”, ha esordito Oliverio, specificando che “anche se questo provvedimento non dovesse essere specificato, la prerogativa di indire le elezioni resta sempre al presidente della Giunta”. Con riferimento alla data del voto, il governatore ha poi precisato: “Non ho ancora deciso nulla a tal proposito, anche se le prime date utili sarebbero il 24 novembre o l’1 dicembre, ma le stesse devono essere indette nei 60 giorni dalla scadenza del mandato”.

Dopo Oliverio ha preso la parola Domenico Tallini, di Forza Italia: “La posta in bilancio andava impinguata in largo anticipo e, dunque, sembrerebbe essere stata messa in campo una strategia per mettere termine alla legislatura in maniera traumatica o non naturale. Il voto favorevole della minoranza è condizionato alla fissazione della data che dovrà essere la prima possibile al 24 novembre. Forza Italia, superata la data utile per la fissazione delle elezioni, non garantirà alcuna forma di collaborazione, fino ad oggi garantita per i provvedimenti urgenti e generalmente utili”. Fausto Orsomarso, del Gruppo Misto, ha annunciato l’astensione sull’inserimento delle proposte all’ordine del giorno, specificando, con riferimento alla varaiazione di bilancio sulle spese elettorali che “non c’è un’avversione nel merito, ma sulle modalità e c’è la necessità di conoscere la data certa di indizione delle elezioni”. Carlo Guccione, del Pd, ha osservato che “chi sta perdendo tempo è il governatore che non fa il decreto. Inoltre con la variazione si finanziano legge elettorale e anche le primarie. Quanto costerebbero ai calabresi? Sospendiamo e abroghiamo la legge per evitare che siano i cittadini a pagare le primarie. Dentro questo provvedimento – ha sostenuto Guccione – c’è la furbizia di voler addossare ai calabresi il costo delle primarie. Sarebbe necessario rinviare tutto e d’intesa con l’opposizione abrogare la legge istitutiva delle primarie o almeno stabilire che i costi siano a carico di chi vuole organizzarle”.

Di atto “dovuto, imposto anche dalla Corte dei Conti”,ha invece parlato Giuseppe Aieta, del Pd, secondo il quale “si dovrebbe avere il garbo di votare in maniera responsabile con le altre Regioni italiane”. Per Orlandino Greco, capogruppo di “Oliverio Presidente”, “dalla discussione si evidenzia una strategia che va dal populismo a una resistenza inutile per evitare le elezioni. Condivido sulla necessità di votare il prima possibile. Il tatticismo – ha rimarcato Greco – viene prima del ruolo istituzionale. Chiedo a Guccione perché non si debba discutere nel merito in questa sede”. Gianluca Gallo, capogruppo della Casa delle Libertà, ha evidenziato che “già da alcuni mesi addietro è stata avanzata la richiesta di andare al voto alla scadenza naturale, considerata l’inconsistenza della maggioranza. La variazione del bilancio è un atto dovuto e, dunque, deve essere posto in discussione. Certamente bisogna individuare la data delle elezioni perché improcrastinabil”.

Arturo Bova, dei “Democratici Progressisti”, con riferimento alla variazione di bilancio ha affermato che “non si comprende perché si sia arrivati alla copertura solo ora”, annunciando “voto contrario a una proposta che preveda il finanziamento delle primarie”. Per Michele Mirabello, del Pd, “quanto alle elezioni primarie si è di fronte ad un dato oggettivo, l’esistenza in vigore di una legge che, se in vigore, va finanziata, indipendentemente dalla volontà politica di effettuare le primarie”. Giuseppe Giordano, del Pd, ha parlato di “clima surreale”, criticando “la pratica di far arrivare in aula senza confronto provvedimenti così importanti” e ritenendo “necessario individuare una data la più vicina possibile per le elezioni”. Secondo Domenico Bevacqua, sempre dl Pd, “esiste all’interno della maggioranza una forte discussione. Meraviglia la mancata interlocuzione tra il presidente del Consiglio e il presidente della Giunta”. A parere di Baldo Esposito, di Ncd, infine, “è evidente il fallimento della maggioranza e le responsabilità non possono che ricadere sulla presidenza”. A concludere il dibattito è stato il presidente della Regione Oliverio, che in premessa ha stigmatizzato le strumentalizzazioni per la lotta politica interna”, ribadendo che “questa variazione di bilancio è un atto dovuto e non è legata alla data delle elezioni e all’indizione delle elezioni, che sono prerogative del presidente della Giunta, che le esercita nel rispetto della legge”.

“La legge – ha ricordato ancora il governatore prevede che le elezioni si svolgono in una domenica compresa nei 60 giorni successiva alla scadenza. Questo atto è stato scaricato di altri significati ma è un atto dovuto”. Oliverio ha poi definito “strano che rappresentanti di forze democratiche che hanno una storia e anche una cultura politica possano liquidare il ricorso alle primarie e alle elezioni come fatto di spreco o sperpero di denaro pubblico, è incredibile: l’avrei capito se questa cosa l’avesse detta un grillino del momento, ma evidentemente siamo in una stagione in cui ci sta tutto ormai, ci sta svendere la propria dignità per rincorrere il populismo”. Secondo Oliverio, poi, “l’atto di Giunta è stato fatto, rimesso al Consiglio e votato in Commissione, si è nelle condizioni di portarlo in aula, ritengo che si possa portarlo anche al prossimo Consiglio, per me non ci sono problemi anche perché – ripeto – la data delle elezioni non dipende da questo. Mi auguro che il prossimo Consiglio sia l’occasione per un rinsavimento e per comprendere che questa è un’operazione tecnica per garantire lo svolgimento delle elezioni. Non cambia nulla andare al prossimo Consiglio, a riprova- ha affermato il governatore – che il mio atteggiamento non è una furbizia, perché non è che senza questo provvedimento mi si inibisce la prerogativa di indire le elezioni”.

Oliverio ha quindi concluso: “C’è stata una sollecitazione a che si faccia presto da parte di più forze, anche di consiglieri della maggioranza o dell’ex maggioranza, chiamatela come volete. Quello che posso dire è che non ho ancora deciso la data, perché c’è anche un problema di correlarsi con altre Regioni che hanno votato come noi il 23 novembre 2014, non è obbligatorio questo coordinamento ma se si può farlo è meglio. Fermo restando questo, assumo il messaggio che avete lanciato in aula: dentro quella forchetta, dentro quei 60 giorni, tra il 24 novembre e il 26 gennaio votare il prima possibile. Questa è la volontà del Consiglio, e io non potrei tradirla sia pure con un atto che è di mia esclusiva competenza quale presidente della Giunta: colgo questo messaggio di votare il prima possibile dentro quella forbice di 60 giorni”. Il presidente della Regione ha quindi ritirato la richiesta di inserimento della proposta di variazione, chiedendo di porre ai voti al richiesta di inserimento di un’altra proposta di legge, sul “Corap” (Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive) oggi in una fase di crisi, ma la richiesta è stata respinta dal Consiglio regionale. Alla fine, dopo l’accoglimento da parte dell’aula di una richiesta, avanzata dal capogruppo di Forza Italia, Claudio Parente, di del terzo punto all’ordine del giorno, il “question time”, la seduta è stata tolta.

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