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Governo, dopo la fiducia si stringe sui sottosegretari. In lizza anche Morra, Dieni e la vibonese Nesci

Ci sono anche tre parlamentari calabresi del Movimento Cinquestelle tra i candidati ad occupare una postazione di sottogoverno. Ecco tutti i nomi in ballo

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Dopo la fiducia al Senato, ora la partita si sposta sui sottosegretariGiuseppe Conte punta a completare la squadra di governo con viceministri e sottosegretari “il più presto possibile“, ma in realtà la partita è tutt’altro che chiusa. Nel M5S il braccio di ferro più infuocato. Molti sono i parlamentari che scalpitano e c’è anche qualcuno degli ex ministri che ambisce a fare il sottosegretario. “Il Movimento non è un ufficio di collocamento“, tuonano in una nota i presidenti di Commissione del M5S alla Camera.

Ieri tutte le commissioni del Movimento 5 Stelle hanno concluso il lavoro per l’indicazione dei nomi. Quindi si sarebbero riuniti i capigruppo delle stesse per fare l’elenco delle proposte da portare già oggi al capo politico, Luigi Di Maio. Per arrivare a una quadra Di Maio ha chiesto ai capigruppo di mettere sul tavolo una rosa di tre/cinque nomi. Poi sarà il capo politico M5S ad avere l’ultima parola, privilegiando le competenze e riservandosi di scegliere lui nomi non presenti nella rosa fornitagli dai parlamentari. I nomi forti, comunque, rimangono scritti in neretto nelle liste di chi gestisce la partita. I partiti sono al lavoro per “chiudere entro la settimana”. L’optimum sarebbe nominarli nel Consiglio dei ministri di domani, ma in pochi sono pronti a scommettere di portare a casa il risultato.

In tutto, tra dem e 5 Stelle, i posti a disposizione sono una quarantina. Troppo pochi per accontentare tutti. I sicuri dovrebbero essere Anna Ascani all’Istruzione, Antonio Misiani all’Economia ed Emanuele Fiano agli Interni. Il figlio del governatore campano De Luca, Piero, è stato proposto dal Pd come sottosegretario al lavoro. “No” secco dei 5 Stelle, acerrimi rivali della famiglia De Luca. Gli altri papabili sono Marina Sereni (Salute), Lia Quartapelle (Esteri), Chiara Braga (Ambiente), Andrea Romano (Esteri). Tutti del Pd, che ha già le idee chiare.

Decisamente più nebulose quelle del Movimento. Francesco D’Uva potrebbe andare all’Istruzione: è in ballottaggio con il calabrese Nicola MorraLaura Castelli potrebbe andare al Mef, mentre Manlio Di Stefano e Vito Ferraresi potrebbero restare rispettivamente agli Esteri e alla Giustizia. Stefano Buffagni favorito per l’Economia, ma potrebbe essergli affidata una delega tra il Mise e le Infrastrutture, mentre i volti nuovi sono quelli di Luca Azzolina (Istruzione). Possibile ingresso nel Governo per le due calabresi Federica Dieni (Interno), Dalila Nesci (Salute). A decidere saranno Di Maio e Conte. Non necessariamente in quest’ordine. E occhio al Pd, che sui ministri ha già dimostrato grande abilità nella lotta per le poltrone.

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