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“Gioiello del Mare”, in fiamme il deposito del villaggio turistico sotto sequestro

Lo rende noto Legambiente che della struttura "aveva parlato nei suoi report MareMonstrum ed Ecomafia denunciando - riporta un comunicato - lo scempio ecologico e urbanistico prodotto dalla costruzione dei residence"

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E’ andato in fiamme a Brancaleone, sulla costa ionica reggina, il cantiere-deposito del complesso turistico «Gioiello del Mare” sotto sequestro dal 2014 e da poco assegnato all’Agenzia per i
beni confiscati alle mafie. Lo rende noto Legambiente che della struttura «aveva parlato nei suoi report MareMonstrum ed Ecomafia denunciando – riporta un comunicato – lo scempio
ecologico e urbanistico prodotto dalla costruzione dei residence».

«Purtroppo la cementificazione selvaggia e l’abusivismo edilizio – affermano il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani e il presidente di Legambiente Calabria Francesco Falcone – restano una piaga del nostro Paese e qui spesso si annida anche la criminalità organizzata che ha sempre più interessi nell’edilizia e nel settore turistico. Un malaffare e un attacco all’ambiente che come associazione denunciamo da anni nei nostri report e anche a Brancaleone, in Calabria, dove nel 2010 siamo arrivati con Goletta Verde per riaccendere i riflettori su questo complesso turistico che deturpa il territorio calabrese con un blitz ‘Giù le mani dalla costa e poi nuovamente nel 2014, nonostante le intimidazioni ricevute e l’ira degli amministratori locali».

«A nulla infatti – sostengono ancora Ciafani e Falcone – sono valsi i tentativi di intimidirci con azioni di querela per diffamazione che poi sono state archiviate. Eppure in tutti questi anni qualcosa doveva e poteva essere fatto per abbattere quell’ecomostro su cui, grazie anche all’inchiesta Metropolis, si è scoperto il pesate ruolo che aveva la ‘ndrangheta. Il nostro auspicio è che si agisca diversamente per tutti gli altri complessi edilizi che vanno a deturpare il territorio prima di arrivare a creare situazioni simili all’incendio che ha interessato il complesso di Brancaleone, un ecomostro costruito su un’area di straordinario valore ambientale scelta come luogo di nidificazione dalle tartarughe marine».

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