Politica

Elezioni regionali, nel centrodestra vibonese in ballo molti ex e qualche uscente

Gli equilibri della coalizione a livello regionale e nazionale ed il ruolo dei gruppi dissidenti di Forza Italia determineranno le gerarchie in vista delle investiture

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Le elezioni amministrative hanno consolidato l’azione di personaggi ben noti della politica territoriale. Dietro le facce nuove e pulite di tanti eletti in Consiglio comunale, si celano dei capicorrente che la storia della città e della provincia conosce benissimo. Insomma, gli attori sostanziali non sono mutati sulla scena. Ma le consultazioni che hanno visto vincitore il centrodestra nella città capoluogo altro non sono state che la premessa per le prossime elezioni regionali.

Ora molto dipenderà anche dal candidato a governatore della coalizione. Se il candidato fosse Mario Occhiuto, in una delle liste a suo sostegno, di area FI, troverebbe certo posto l’ex commissario provinciale dell’Aterp Tonino Daffinà, in posizione distinta dall’area di Giuseppe Mangialavori. A proposito, il senatore vibonese si prepara a tirar fuori un suo candidato alle prossime amministrative: potrebbe trattarsi di un fedelissimo proveniente dalla città capoluogo, come pure di un uomo del territorio provinciale. E a proposito di Forza Italia, intende dire la propria anche Alfonso Grillo, espressione dell’area Aiello-Gentile che sta tentando di capire quale strada intraprendere, dentro o fuori il partito di Berlusconi.

Lavora per le prossime elezioni regionali anche Vito Pitaro: potrebbe scegliere di correre in prima persona o di sostenere, d’accordo con il parlamentare del territorio, Giuseppe Mangialavori, una candidatura comune.

Da Forza Italia a Fratelli d’Italia. Un ruolo di non poco conto, alle elezioni regionali che si terranno tra l’autunno e l’inverno prossimo, avrà l’ex presidente della Provincia Francesco De Nisi che nel centrodestra gioca anche il ruolo dell’anti-Mangialavori. La sua candidatura costituisce una delle pochissime certezze attuali. De Nisi ha avuto garanzia dai vertici della compagine di Giorgia Meloni. E la domanda sorge spontanea: che ne sarà dell’uscente Vincenzo Pasqua? I prossimi mesi chiariranno anche questo aspetto.

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