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Comune Vibo, si tenta di evitare il secondo dissesto: pronto il piano di riequilibrio da oltre 24 milioni

La giunta ha approvato la delibera che dovrà ora passare prima al vaglio del Consiglio comunale e poi a quello della Corte dei Conti

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La delibera approvata dalla giunta dell’amministrazione comunale di Vibo Valentia conferma le indiscrezioni venute fuori nei giorni scorsi. Il Piano di riequilibrio necessario ad evitare il secondo dissesto finanziario vale ben oltre 24 milioni di euro. Per l’esattezza 24.495.227,98 euro. Dunque, oltre 3 milioni in più rispetto a quello predisposto nei mesi scorsi ed approvato dal commissario prefettizio Giuseppe Guetta. L’analisi dei conti dell’ente, effettuato dall’assessore al Bilancio Maria Nardo e da un’equipe apposita, ha fatto riemergere una massa passiva che costringerà i cittadini ad ulteriori anni di sacrifici e rinunce. L’importo, infatti, verrà spalmato nell’arco di 15 anni secondo una rata media di 1,4 milioni di euro, soggetta ad oscillazioni inevitabili alla luce dell’incremento del debito. Il Piano di riequilibrio verrà sottoposto al consiglio comunale nella seduta del prossimo 6 agosto e, se verrà approvato, dovrà essere valutato ulteriormente dalla Corte dei conti che emetterà il verdetto definitivo rispetto alla sostenibilità dello strumento finanziario.

Le modalità di pagamento da parte dell’Ente sono indicate nella stessa delibera di giunta. Da quanto si apprende, bisognerà ricostituire il 20 per cento del disavanzo nell’arco di quattro anni, fino al 60% entro il decimo anno, la parte rimanente tra il 10 ed il 15esimo anno. Ecco perché la rata potrebbe oscillare. A proposito di numeri: il disavanzo di amministrazione da ripianare è di 13,4 milioni di euro; i debiti fuori bilancio ammontano a 141.926 euro; il disavanzo emerso a seguito del riaccertamento straordinario vale 2,2 milioni; le passività potenziali toccano quota 716.515 euro e, udite udite, il contenzioso legale in corso vale addirittura 5,3 milioni di euro. Insomma, una voragine che imporrà alla comunità ulteriori quindici anni di lacrime e sangue se la Corte dei Conti darà parere positivo. Ciò significherà: tassazione ai livelli massimi consentiti dalla legge ed ulteriori tagli e riduzione dei servizi.