Festeggeranno gli eredi (forse). Perché, se c’è una giustizia, prima o poi dovrà trionfare. E Martino Scialpi, ambulante pugliese con il sogno della vincitache-ti-sistema, 67 anni volati via lo scorso 7 giugno senza la gioia di incassare il 13 al Totocalcio realizzato il 1° novembre 1981, un premio lo meriterebbe di sicuro. Se non altro per la costanza con cui, nei tribunali di mezza Italia, attaccando e difendendosi in oltre 50 procedimenti penali e civili, ha costretto Monopoli di Stato e Coni a una partita infinita: un pareggio, si potrebbe dire, se non fosse che le parti in lite sulla regolarità della schedina giocata il giorno di Ognissanti di 38 anni fa, hanno entrambe speso ben più della somma in palio: ora quel miliardo di lire dell’altro millennio – che oggi, rivalutato, equivarrebbe a 10 milioni di euro – potrebbe battere altri record di stagnazione giudiziaria oppure diventare oggetto di transazione.
Attualità
Muore senza incassare il “13” miliardario realizzato al Totocalcio nel 1981
Lo aspettava da 38 anni. Inutile il contenzioso con lo Stato: 50 procedimenti