Economia & società

Ancora un primato negativo: secondo gli utenti la sanità calabrese è la peggiore d’Italia

Il dato emerge dall’Ips 2019, l'Indice di performance sanitaria realizzato annualmente dall’Istituto Demoskopika, che ha valutato diverse indicatori

Sanità-allo-sbando-in-calabria

Trentino Alto Adige al top per la migliore sanità in Italia, seguito a ruota da Emilia Romagna e Veneto. “Maglia nera” alla Calabria, preceduta di poco da Campania e Sicilia. Si gioca interamente nell’area del centro-nord la contesa sulle posizioni migliori quali sistemi sanitari più “sani” del paese: 6 al Nord e i restanti 3 al Centro. E’ quanto emerge dall’Ips 2019, l’Indice di performance sanitaria realizzato annualmente dall’Istituto Demoskopika, che ha valutato otto indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d’esercizio, disagio economico delle famiglie, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e speranza di vita.

Il podio. Dunque per quanto riguarda l’indicatore dell’efficienza del sistema sanitario, sul podio si classifica il Trentino Alto Adige che, con un punteggio pari a 107,5 conquista la vetta al fotofinish, spodestando l’Emilia Romagna (107,3 punti) immediatamente seguita dal Veneto (105,3 punti). Seguono, tra i migliori sistemi sanitari locali, l’Umbria (105,2 punti) che, con un balzo in avanti di una posizione rispetto al 2018, conquista il quarto posto. E, ancora, il sistema sanitario delle Marche (104,9 punti), della Toscana (104,2 punti), della Lombardia (104,1 punti), del Friuli Venezia Giulia (103,7 punti) e, infine, del Piemonte (102,5 punti).

Dopo quelle “in buona salute”, si piazzano sei regioni quelle “influenzate”: Valle d’Aosta (101,8 punti), Molise (101,7 punti), Lazio (101,5 punti), Liguria (101,3 punti), Basilicata (98,7 punti), e Puglia (98,0 punti). Infine, le regioni “malate”, ovvero che contraddistinguono l’area dell’inefficienza sanitaria: tutte del Sud: Abruzzo (96,4 punti), Sardegna (95,8 punti), Sicilia (93,8 punti), Campania (91,6 punti) e, in coda, il sistema sanitario della Calabria con 89,1 punti.

La soddisfazione sistemi sanitari. Riguardo alla soddisfazione dei sistemi sanitari, dunque, il più apprezzato è quello di Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia. Circa 3 italiani su 10 (31,7%) dichiarano di essere soddisfatti dei servizi sanitari legati ai vari aspetti del ricovero: assistenza medica, assistenza infermieristica, vitto e servizi igienici. Un andamento in calo dell’1,5% rispetto all’anno precedente.

Il divario tra Nord e Sud. L’indicatore conferma un divario più che significativo tra le diverse realtà regionali. I più “appagati” vivono in Trentino Alto Adige (116,6 punti), con oltre la metà tra coloro che hanno dichiarato (dati Istat) almeno un ricovero nei tre mesi precedenti l’intervista, di avere un livello medio di soddisfazione per vari aspetti del ricovero pari al 53,2%. A seguire Valle d’Aosta (111,3 punti), Friuli Venezia Giulia (111,2 punti), Molise (110,1 punti), Umbria (109,8 punti) e Emilia Romagna (107,6 punti). Distanze più significative nei livelli di soddisfazione dei servizi sanitari sono stati espressi, inoltre, per il Veneto (106,1 punti), la Toscana (104,5 punti), la Lombardia (103,6 punti), l’Abruzzo (102,6 punti), la Liguria (101,6 punti), il Piemonte (100,8 punti) e le Marche (99,2 punti).

In coda alla graduatoria per il minor livello di soddisfazione, pari mediamente al 20%, si collocano le rimanenti sette realtà regionali: Lazio (94,0 punti), Sardegna (93,0 punti), Basilicata (87,3 punti), Puglia (86,4 punti), Sicilia (86,2 punti), Campania (84,8 punti) e, infine, Calabria (83,3 punti).